Sempre più insetti nel piatto. Da domani, 24 gennaio, sarà in commercio in Europa la farina parzialmente sgrassata di grillo domestico (Acheta domesticus) mentre dal 26 gennaio si potranno mangiare le larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) congelate, in pasta, essiccate e in polvere. Uno "shock" per molti italiani: da un’indagine condotta nel 2018 da BVA Doxa per Rentokil
era, infatti, emerso che quasi il 60% degli italiani pensava che gli insetti non sarebbero mai stati accettati come alimenti in Italia. E ora dovranno ricredersi.
Via libera dell'Ue alla farina grilli sgrassata
Cosa c’è già in commercio
Questi nuovi prodotti si aggiungono a quelli che hanno già avuto l’ok dell’Ue e che sono:
- i grilli in polvere, congelati, in pasta ed essiccati (approvati a marzo 2022),
- la locusta migratoria (dalla fine del 2021)
- la larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor, o tenebrione mugnaio, dal marzo 2022)
La larva del tenebrione mugnaio il primo insetto come alimento
Per curiosità, dunque, il primo insetto ad avere avuto il via libera come nuovo alimento da parte degli Stati membri Ue su proposta della Commissione europea, è stata proprio la larva del tenebrione mugnaio, ma solo nella forma essiccata, nel giugno 2021.
Molti italiani scettici si dovranno ricredere
In ogni caso, solo cinque anni fa solo pochi si sarebbero immaginati che questo potesse succedere: come confermava una ricerca BVA Doxa per Rentokil, azienda specializzata nel monitoraggio e controllo degli infestanti del gruppo Rentokil Initial, quasi il 60% degli italiani pensava che gli insetti non sarebbero mai stati accettati come alimenti in Italia.
Il novel food, che porta sulle nostre tavole nuovi alimenti, tra cui insetti e aracnidi come cavallette, grilli, coleotteri, bruchi e scorpioni, era visto come un’ipotesi non percorribile sulle nostre tavole e il pensiero di trovare su uno scaffale o nel banco frigo un prodotto a base di insetti suscitava una reazione di disgusto nel 63% degli intervistati. Percentuale in linea anche nel caso dei ristoranti: trovare un piatto nel menu a base d’insetti non sarebbe stato gradito al 60% dei rispondenti.
La tanto discussa sicurezza alimentare, che è emersa essere uno dei principali dubbi legati all’approvazione di questo provvedimento, era un elemento che già preoccupava gli italiani cinque anni fa.
Il 73% degli italiani, infatti, pensava che la produzione degli stessi richiederebbe maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, e il 55% era molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti ad uso alimentare.
Quello che era considerato il cibo del futuro è ormai diventato realtà e la rivoluzione nel piatto ha decisamente avuto una spinta importante. Quanto gli italiani si ricrederanno e come risponderanno ai nuovi trend alimentari sarà poi il tempo a dirlo.