Come emerge da un'indagine effettuata da Coldiretti-Ixe' e diffusa oggi in occasione della Giornata internazionale della pizza, più di quattro italiani su dieci (esattamente il 44%, ndr) preparano uno dei più tradizionali cibi del Bel Paese - se non "il" - in casa, spinti dalla nuova passione per il fai da te in cucina, ma anche per poter scegliere personalmente gli ingredienti e garantirsi un prodotto gourmet 100% Made in Italy.
Il 44% degli italiani prepara la pizza in casa
La nuova tendenza, nata sulla scia del lockdown, è quella di cucinare in casa delle pizze personalizzate utilizzando ingredienti totalmente italiani dalla mozzarella alle farine di grano tricolore, magari ottenute da varietà antiche, dalle passate di pomodoro all’olio extravergine d’oliva, fino alle verdure, ai salumi e a tutto ciò che può servire per mettere nel piatto la versioni più tradizionali, dalla margherita alla capricciosa, ma anche quelle gourmet, con la scelta di prodotti ricercati, tipo quelli a denominazione di origine.
La pizza, un giro d'affari da più di 15 miliardi di euro
La pizza fai da te risolve peraltro anche il problema dell’originalità degli ingredienti in un’Italia dove quasi due pizze su tre servite sono ottenute da un mix di prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori, dalla mozzarella lituana al concentrato pomodoro cinese, ma c’è anche l’olio tunisino e il grano ungherese.
Complessivamente la pizza genera un fatturato che ha superato i 15 miliardi di euro con un’occupazione stimata in oltre 100.000 addetti a tempo pieno, che diventano 200.000 nel weekend. In Italia si sfornano 2,7 miliardi di pizze all’anno che in termini di ingredienti significano durante tutto l’anno 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Un sistema economico che poggia su ben 121mila locali, tra pizzerie ristoranti, pizzerie da asporto, gastronomia e forni.
Gli italiani primi consumatori di pizza in Europa
Nata a Napoli, la passione per la pizza è diventata planetaria, con gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,8 chili all’anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono questa classifica. Nel dicembre del 2017 è avvenuta l’iscrizione dell’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco che riconoscere il forte legame culturale della tradizione con l’Italia.
Un business che non tramonta mai
Alla pizza non si rinuncia mai. E, nonostante, il caro bolletta e l’inflazione, la pizza continua a piacere a tutte le età, grazie anche alla sua capacità di reinventarsi sempre, senza rinunciare al gusto e senza pesare sul portafogli. I numeri, certificati da una ricerca Cerved sul mercato della panificazione promossa da Aibi, Associazione italiana bakery ingredients aderente ad Assitol- Associazione italiana dell'industria olearia, parlano, infatti, chiaro: sono 2,7 miliardi le pizze consumate nel 2021 con previsioni di "un ottimo 2023" dopo la crescita continua nell'anno appena concluso.