«L'era nei voli low cost non è affatto finita. Certo voli a 9,99 euro non sono sostenibili in questo periodo con il rincaro del carburante, ma appena il cherosene costerà di meno di conseguenza scenderà anche la tariffa media» - ha dichiarato Michael O’Leary, amministratore delegato del gruppo Ryanair in un'intervista a il Corriere a Milano. In Italia la low cost ha trasportato il 44% dei viaggiatori nei primi sette mesi del 2022 e a fine anno si avvicinerà al 50%, grazie anche ai 90 aerei basati nella stagione invernale che opereranno 530 rotte. Nei dodici mesi finanziari l’obiettivo nel nostro Paese è di 56 milioni di persone di cui 12 milioni a Bergamo e 4,3 milioni a Malpensa.
Le persone non smetteranno di viaggiare
«Questo autunno c’è incertezza. C’è la minaccia di un’altra variante del Covid, abbiamo l’invasione russa in Ucraina ancora in corso e c’è la crisi energetica cosa che ha reso i consumatori nervosi anche per l’inflazione» - ha aggiunto Michael O’Leary nell'intervista a il Corriere a Milano. E ancora alla domanda: “Ma con l’inflazione e la recessione le persone potrebbero restarsene a casa” ha risposto: «Paradossalmente questo potrebbe essere un bene per i nostri affari: le persone non smetteranno di viaggiare, ma invece di prendere i voli cari delle altre compagnie si imbarcheranno più volentieri sui nostri aerei perché pagherebbero di meno».
Le vendite per il periodo natalizio a +10% rispetto a quelle della fine 2019
Nell'intervista a Il Corriere della Sera poi c'è già un riferimento all'andamento delle prenotazioni per Natale e Capodanno, a cui l'amministratore delegato ha risposto: «Molto bene, del resto — al netto di una nuova variante — si tratta delle prime vacanze invernali normali da tre anni a questa parte. A oggi le vendite per il periodo natalizio sono già il 10% superiori a quelle della fine del 2019».
Stiamo risparmiando a differenza di altri vettori
E sul tema dell'aumento del cherosene, l'ad replica nell'intervista: «Non per noi. Abbiamo acquistato il carburante che ci serve fino a marzo 2023 a 63 dollari al barile a fronte di un costo attuale di 110 dollari, quindi stiamo risparmiando a differenza di altri vettori».
Tutti vogliono tornare ai valori del 2019 e noi possiamo far raggiungere l’obiettivo
E nell'intervista si guarda già all'estate 2023 con Michael O’Leary che ha dichiarato a Il Corriere della Sera: «Quanti aerei baseremo in Italia nella stagione estiva 2023? Non lo sappiamo ancora. Stiamo trattando con gli aeroporti italiani e quelli europei: tutti vogliono tornare ai valori del 2019 e noi possiamo far raggiungere l’obiettivo. Stiamo negoziando e ovviamente metteremo gli aerei negli scali che ci propongono il pacchetto per la crescita migliore».
E arrivano anche le richieste per il prossimo Governo
«Siamo la più grande compagnia del Paese, possiamo crescere, devono togliere l’addizionale comunale che noi chiamiamo “tassa sul turismo”, che si deve opporre all’introduzione in Europa di altre tasse ambientali che farebbero male solo ai Paesi come l’Italia, la Grecia, la Spagna, Malta e l’Irlanda. E poi direi loro di non vendere Ita Airways ad Air France-Delta ma di darla a Lufthansa» - ha dichiarato l'ad nell'intervista a Il Corriere della Sera.