Un riconoscimento da parte dell'Organizzazione mondiale del turismo come "modello globale per l'enoturismo": lo riceverà Alba, capitale delle Langhe, che in questi giorni sta ospitando la sesta edizione della Conferenza mondiale dell'enoturismo Unwto. E proprio in questa occasione il segretario della World Tourism Organization Zurab Pololikashvili ha dato, a sorpresa, l'annuncio.
Le colline intorno ad Alba (foto Alessandro Sgarito)
Alba, un gioiello che tutti devono conoscere
«Alba - ha sottolineato il segretario, ripreso dall'Ansa - è un luogo che il mondo deve conoscere, le persone possono venire e sperimentarla, non ha solo vino e tartufo ma una diversità enorme di prodotti, è perfetta per le famiglie e per gli sportivi, è perfetta per il turismo rurale. Ha un'ottima rete di trasporti e infrastrutture e dista meno di un'ora dall'aeroporto ma la gente non lo sa. E non ultimo l'impegno per l'istruzione grazie alla partnership con Slow Food di Carlo Petrini e allo sforzo per mantenere viva e vitale la tradizione enogastronomica».
Il centro storico di Alba (foto Marco Badiani)
60 milioni per l'enoturismo
Alla Conferenza era presente anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. L'enoturismo rappresenta una fetta importante dell'offerta turistica italiana. Per intenderci, il vino è il prodotto italiano più esportato all'estero e le esportazioni registrano numeri record, superando per la prima volta quota 7,1 miliardi. Dei 28 milioni di italiani in vacanza nell'estate 2022, il 39% ha scelto destinazioni a tema enogastronomico e ha speso un terzo del budget a tavola.
«Questa è una grande occasione per Alba e il Piemonte per mostrare le nostre bellezze e fare un bel viaggio in questa Italia dell’enoturismo bella, operosa e appassionata - ha sottolineato Garavaglia - Sappiamo che l'enoturismo è importantissimo. Legato a questo serve l'organizzazione: sappiamo che che l'Italia è potentissima sull'enogastronomia ma, come mi insegna Roberta Garibaldi dell'Enit, il Camerun aveva un piano strategico per l'enogastronomia e l'Italia no. Ebbene adesso lo abbiamo elaborato assieme al ministero dell'Agricoltura e all'Enit e finalmente lo avremo anche noi. Come ministero ci metteremo 30 milioni di euro, raddoppiati da altri 30 milioni dalle Regioni».
Massimo Garavaglia