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L'ultimo Decreto aiuti del Governo Draghi: crediti d'imposta anche per bar e ristoranti

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Decreto aiuti nel quale è inclusa la proroga dei crediti d'imposta con l'inclusione di bar, ristoranti e piccole imprese. Fipe: “Bene, ma serve di più”

 
16 settembre 2022 | 10:39

L'ultimo Decreto aiuti del Governo Draghi: crediti d'imposta anche per bar e ristoranti

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Decreto aiuti nel quale è inclusa la proroga dei crediti d'imposta con l'inclusione di bar, ristoranti e piccole imprese. Fipe: “Bene, ma serve di più”

16 settembre 2022 | 10:39
 

Si è riunito il Consiglio dei ministri, che ha varato all'unanimità il un nuovo Decreto aiuti, l'ultimo del Governo Draghi. Si tratta di 14 miliardi di sostegni per famiglie e imprese, con una particolare attenzione per bar, ristoranti e piccole imprese. La cifra va ad aggiungersi ai 49,5 miliardi già stanziati fino a oggi per fronteggiare l’emergenza rincari e la corsa delle bollette.

L'ultimo Decreto aiuti del Governo Draghi: crediti d'imposta anche per bar e ristoranti

Decreto aiuti in sostegno a bar e ristoranti 

Una parte importante del nuovo documento riguarda le imprese dell'accoglienza e della ristorazione. Come già emerso nei giorni scorsi, sarà prorogata la scadenza dei crediti d'imposta: la misura doveva infatti terminare il 30 settembre, ma proseguirà fino a fine anno. Non solo: verranno inclusi anche anche bar, ristoranti e piccole imprese, ovvero tutte quelle attività che hanno un contatore che supera l’asticella dei 4,5 kw

Fino ad ora lo sconto fiscale era del 25% per gli energivori e del 15% per le imprese con consumi superiori a 16,5 chilowattora. Così sarà fino al 30 settembre, poi entreranno in vigore i nuovi limiti. 

Il Bonus di 150 euro 

Inserito nel Decreto il Bonus una tantum di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori a 20mila euro lordi annui, compresi i pensionati, per una platea di circa 22 milioni di persone. 

 

 

Gasolio e benzina 

Confermato anche l'arrivo di un ulteriore decreto ministeriale che confermerà la riduzione delle accise su gasolio e benzina fino a tutto novembre.

Il supporto all'agricoltura 

Con il nuovo Decreto arriva anche uno stanziamento di 400 milioni per il Servizio sanitario nazionale, suddiviso tra le Regioni e Province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese Rsa e strutture private. Previsti anche 190 milioni per il sostegno alle aziende agricole, con interventi per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell’alimentazione delle serre

«È un primo passo l’estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole anche a fabbricati e serre fino alla fine dell’anno come avevamo richiesto insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta - ha sottolineato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - Di fronte ad una emergenza senza precedenti si resta però sconcertati dalla totale assenza di interventi a livello europeo necessari per salvare il tessuto produttivo dell’Unione». 

Lega e balneari 

Aveva fatto discutere infine lo stralcio della mappatura delle concessioni pubbliche, tra cui quelle balneari, richiesto dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che aveva minacciato le dimissioni. Una presa di posizione forte a fronte di un passaggio all'apparenza formale (si tratta di uno step iniziale nel lungo iter che traccerà il futuro dei balneari, che riguarda soltanto la creazione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni), ma che è stato giudicato un atto politico dall'esponente leghista. In conclusione, il Consiglio dei ministri ha approvato il documento, con i voti contrari dei tre ministri leghisti

 «Misure utili, ma da potenziare»

«Misure utili, ma da potenziare. Gli interventi in materia di crediti d’imposta volti a mitigare l’impennata dei costi energetici si sostanziano, infatti,  in un beneficio del 40 per cento per gasivori e non gasivori, del 40 per cento per gli energivori e del 30 per cento per i non energivori - ha sottolineato Confcommercio in una nota - Ma si tratta di misure riferite ai consumi per il prossimo bimestre ottobre-novembre. Occorrono, dunque, interventi per il rafforzamento, in particolare, del credito d’imposta per i non energivori già operante per il trimestre  luglio-settembre, oltre che per una copertura anche per il prossimo mese di dicembre. Andrebbe poi previsto un maggior ristoro per bollette con incrementi dei costi dei consumi elettrici per kWh superiori al 100%».

«Bene, inoltre, - prosegue la nota - gli interventi prospettati per fronteggiare gli effetti del caro carburanti nel settore dei trasporti, ma la portata delle misure andrebbe rafforzata per coprire con più efficacia gli impatti dell’emergenza in corso. Quanto al sostegno alla liquidità delle imprese, andrebbe ulteriormente aumentata l’intensità delle coperture del Fondo di garanzia PMI fino al 90% consentito dal Temporary framework. Positivo, ancora, il rafforzamento delle misure di sostegno a lavoratori e pensionati. In particolare, va nella giusta direzione l’incremento dell’indennità per autonomi e professionisti, già prevista dal primo Decreto aiuti, ma non ancora fruibile per ritardi nella pubblicazione delle norme attuative.  Anche alla luce del nuovo incremento, ribadiamo la necessità di procedere in tempi rapidi». 

Anche Fipe è d'accordo

Sulla stessa lunghezza d'onda di Confcommercio c'è Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi. «L’estensione del credito d’imposta alle imprese non energivore – commenta la Federazione – è un primo fondamentale passo per affrontare nell’immediato l’emergenza che stiamo vivendo. Avevamo anche chiesto di portare la percentuale di copertura dei costi extra al 50%, ma per ora pare che le risorse non permettano di andare oltre il 30%. Dopo due anni di pandemia e di lavoro a singhiozzo, le imprese della ristorazione sono di nuovo in gravissima difficoltà a causa dell’impennata dei costi dell’energia, delle materie prime e di un’inflazione fuori controllo. Ci auguriamo dunque che il prossimo governo prenda subito di petto la questione energetica intervenendo urgentemente con ulteriori misure». 

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