Le voci si moltiplicando, ma restano al momento inascoltate. Il caro bollette sta travolgendo il mondo della ristorazione e dell'accoglienza, con costi dell'energia ormai alle stelle e un futuro sempre più incerto. Al coro di richieste d'aiuto si è unito anche Andrea Sfascia, presidente dell'azienda a conduzione famigliare proprietaria di Borgobrufa, resort con centro benessere in Umbria. La struttura dà lavoro a circa 80 dipendenti e ha fatturato lo scorso anno 4 milioni e 600mila euro.
«Il rischio è che la situazione si faccia insostenibile - ha raccontato in un'intervista all'Ansa - Non so se ce la faremo a restare sempre aperti o se diventi addirittura più conveniente stare chiusi».
Borgobrufa
Il caro bollette travolge il Borgobrufa
I numeri, come spesso accade ultimamente, sono impietosi. Sfascia racconta di bollette dell'elettricità passate da 20mila a 58mila euro e di bollette del metano salite da 6mila a 14mila euro. «Se non mettono mano a qualcosa di serio anche la nostra attività è seriamente a rischio nei prossimi mesi - spiega sempre all'Ansa - L'aria condizionata per le nostre camere, il riscaldamento di saune, piscina e degli altri servizi che offriamo consumano energia e gli aumenti stanno erodendo l'utile aziendale. Ci sono poi la crescita dei prezzi delle materie prime del ristorante, delle bevande e dei ricambi, del 20-40% in media».
Turisti prudenti
A preoccupare Sfascia c'è poi l'atteggiamento più morigerato dei turisti: «C'è da considerare una maggiore prudenza da parte dei turisti, che sempre di più scelgono vacanze più corte e limitano i servizi dei quali usufruiscono per i quali i costi per accedere alla struttura sono cresciuti solo del 3-4%».
Quindi, cosa riserva il futuro? «Non vogliamo arrivare a chiudere - conclude Sfascia nell'intervista all'Ansa - Anche perché poi cosa accadrebbe ai nostri dipendenti? Ma veniamo da un periodo già disastroso come quello del Covid e bisogna che facciano qualcosa».