Questa volta è il caso di dirlo: contro il caro bollette non si sa più a che Santo votarsi. Arriva da Padova l'ultima originale protesta, a metà tra il sacro e il profano, contro l'aumento inarrestabile dei costi dell'energia. L'Ascom patavina ha infatti deciso di consegnare un cero alla Basilica di Sant'Antonio, il patrono della città, nella speranza che interceda e faccia abbassare i prezzi.
La Basilica di Sant'Antonio a Padova
Un cero a Sant'Antonio contro il caro energia
A raccontare l'iniziativa è il presidente Patrizio Bertin, che il 29 agosto alle 11.30 consegnerà insieme ad alcuni colleghi sul sagrato della Basilica di Sant'Antonio al Rettore, Padre Antonio Ramina, un cero. «In materia di costi energetici e bollette schizzate alle stelle non sappiamo più a che Santo votarci. D'altra parte: il governo? Dimissionario. La politica? In tutt'altre faccende affaccendata - ha evidenziato - Consegniamo un cero che vuole essere, al tempo stesso, la nostra rinnovata devozione nei confronti del Santo, per chi crede supplica di protezione celeste in un momento tanto difficile, ma anche esemplificazione laica del rischio di un ritorno ad un passato fatto di vita al lume di candela».
Un tentativo "disperato"
Un tentativo quasi "estremo" per cercare di strappare l'attenzione nei confronti di un problema, quello dei costi dell'energia, che avrebbe bisogno di risposte immediate pena, come ha calcolato l'Ascom Confcommercio nei giorni scorsi, un 10% di imprese pronte a sospendere l'attività già nel mese di settembre e con una prospettiva, ben più drammatica, di una chiusura di circa 2500 imprese nell'arco del primo semestre del 2023 con la perdita di qualcosa come 7500 posti di lavoro.
«Al Presidente Draghi - ricorda Bertin - chiediamo di intervenire, anche in estensione rispetto alle cose che un governo dimissionario può fare, con un tetto al prezzo del gas sul tipo di ciò che ha fatto il Portogallo. Portogallo, guarda caso patria natia di Sant'Antonio».