La recente chiusura di tutti i punti di vendita di Domino's, multinazionale della pizza all'ananas, in Italia è stata salutata come la vittoria della tradizione italiana, riconosciuta Patrimonio Unesco. Ma ora sorge un problema, ci sono decine di posti di lavoro da salvare e sono quelli degli ormai ex dipendenti. Per questo Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde ha lanciato un accorato appello. «Chiedo alle pizzerie locali, specie di scuola napoletana, di offrire lavoro ai dipendenti che in questo momento soffrono della chiusura di queste filiali».
Alfonso Pecoraro Scanio
Domino's Pizza chiude i battenti, l'appello per salvare i dipendenti rimasti senza lavoro
È stata rilanciata anche dal celebre quotidiano a stelle strisce Washington post come la vittoria della tradizione italiana riconosciuta Patrimonio Unesco, l'abbandono dell'Italia da parte di Domino's pizza. La multinazionale americana, famosa per la sua pizza all'ananas, era sbarcata nel Bel paese con la speranza di convincere i consumatori italiani ad acquistare le sue pizze. Ma l'intento è fallito e in questi giorni ha alzato bandiera bianca.
Così Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde, artefice del riconoscimento Unesco con la sua petizione da oltre 2 milioni di firme nel mondo ha commentato l'accaduto. «Il riconoscimento Unesco - afferma Pecoraro Scanio - ha rafforzato la cultura della pizza artigianale, ma soprattutto ha dato prestigio internazionale al mestiere del pizzaiuolo. In ogni caso, il rifiuto delle pizze all'ananas o simili è nella cultura gastronomica degli italiani. Direi che quanto è avvenuto è la vittoria dei consumatori consapevoli».
Pecoraro Scanio ha poi lanciato un accorato appello: «Ora chiedo però alle pizzerie locali specie di scuola napoletana di offrire lavoro ai dipendenti che soffrono della chiusura di queste filiali . Anche la solidarietà - conclude - deve essere una parte dell'identità di quell'arte dei Pizzaiuoli napoletani riconosciuta grazie alla mia campagna #pizzaunesco».