Caos nei cieli d’Italia, si allarga lo sciopero delle compagnie aeree previsto per domenica 17 luglio. Ai piloti di Ryanair, la compagnia aerea low cost irlandese, che incroceranno le braccia si sono aggiunti anche i colleghi di Volotea, di Easyjet e Malta Air. Ma non solo, a incrociare le braccia saranno anche i controllori di volo dell’Enav e il personale di CrewLink (società specializzata nella selezione, formazione e assunzione di assistenti di volo).
I lavoratori scioperano per la carenza di organico, dovuta alla drastica riduzione decisa durate la pandemia dalle compagnie aeree per ridurre i costi, e che ora sta creando disagi alle stesse con ritardi e cancellazioni dei voli negli aeroporti di tutto il mondo.
Lo sciopero, inizialmente previsto di 24 ore, è stato ridotto a 4 ore. Si terrà quindi dalle 14 alle 18, ma in quel lasso di tempo i voli non saranno garantiti. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha protestato duramente: «Ci sono 600 voli a rischio e 100mila persone che rischiano di rimanere a terra».
Caos nei cieli, si allarga lo sciopero delle compagnie aeree
Resta confermato lo sciopero in programma domenica 17 luglio che coinvolgerà i lavoratori del trasporto aereo. «Domenica 17 luglio si fermeranno per 4 ore i controllori di volo Enav. Lo sciopero nazionale è stato indetto per protestare soprattutto contro il pesante e cronico sotto organico in cui si trova ad operare l'Ente soprattutto in questo particolare momento di ripresa del traffico aereo», hanno spiegato la Filt-Cgil, la Fit-Cisl e la Uiltrasporti in un comunicato.
Confermato anche lo stop dei lavoratori Ryanair, Easyjet, Volotea, Malta Air e della società CrewLink. La protesta, inizialmente prevista di 24 ore, è stata poi ridotta a 4 ore, dalle 14 alle 18, a seguito dell'intervento della Commissione di Garanzia sugli scioperi.
La protesta dei consumatori
In questo clima sale la protesta dei consumatori. «Chi non riuscirà a raggiungere il luogo di villeggiatura o perderà giorni di ferie potrà agire contro le compagnie aeree e chiedere un risarcimento fino a 5mila euro». Ha dichiarato il Codacons, che scende in campo per offrire assistenza legale ai passeggeri coinvolti nelle proteste dei lavoratori del comparto aereo. Mentre il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha spiegato che «i viaggiatori hanno diritto non solo ad assistenza, rimborso o riprotezione, ma anche alla compensazione pecuniaria non essendo stati informati della cancellazione del volo con almeno 2 settimane di preavviso».
Cosa fare in caso di cancellazione dei voli
In caso di cancellazione del volo il Codacons spiega che in ambito europeo si applica il Regolamento UE n. 261. Questi afferma che il passeggero vittima di un viaggio annullato ha diritto ad essere riaccomodato su un altro volo e può domandare il rimborso del prezzo pagato, ed anche il risarcimento del danno, qualora l'avviso di cancellazione sia avvenuto meno di 2 settimane prima del decollo.
Ovviamente il Regolamento si applica solo in ambito europeo, mentre se si tratta di una compagnia aerea extra UE bisognerà controllare la previsione del contratto di servizio stipulato con quel vettore.
«Attenzione ai vostri diritti, soprattutto in quanto quest'estate è già stato lanciato l'allarme relativo al rischio di numerose cancellazioni di voli, a causa della mancanza di personale nelle compagnie aeree e si prospettano tempi difficili per tantissimi consumatori - ha premesso Marco Donzelli, avvocato e presidente nazionale del Codacons - Se avete subito una cancellazione, avete diritto di ottenere il rimborso del prezzo pagato per il volo, oltre anche, in alcuni casi, al risarcimento del danno. Nel caso di ritardo del volo se si arriva a destinazione con più di 3 ore di ritardo si ha diritto al risarcimento del danno».
Nel dettaglio, in caso di cancellazione del volo, i passeggeri possono chiedere il rimborso del prezzo pieno del biglietto, oppure l’imbarco su un volo alternativo. Si ha inoltre diritto a una compensazione monetaria pari a 250 euro per tutte le tratte aeree inferiori o pari a 1.500 chilometri. La cifra sale a 400 euro per quelle comprese tra 1.500 e 3.500 chilometri e raggiunge i 600 euro per quelle superiori a 6.500 chilometri.
La compagnia può eventualmente ridurre del 50% la compensazione nel caso in cui venga offerto ai viaggiatori di raggiungere la meta prevista, garantendo un volo alternativo, che però non superi di 2, 3 o 4 ore (in base all’estensione della tratta aerea prevista) l’orario previsto dal volo che era stato inizialmente prenotato.
Ma non solo, se la compagnia aerea offre un nuovo imbarco su un volo per un aeroporto diverso da quello prenotato le spese di trasferimento sono carico del vettore aereo operativo. E nell’attesa di essere ricollocati i passeggeri hanno pure diritto a ricevere, a titolo gratuito dalla compagnia, i pasti e le bevande in relazione alla durata dell’attesa, compresa un’adeguata sistemazione in albergo nel caso in cui siano necessari uno o più pernottamenti.