Il cambiamento climatico e la conseguente siccità non risparmiano nemmeno la montagna, facendosi ormai sentire anche in alta quota. Il Rifugio Gonella, posto sul versante italiano del massiccio del Monte Bianco, chiuderà infatti in anticipo la stagione estiva, durata soltanto una quarantina di giorni. La causa è dovuta all’esaurimento del nevaio che abitualmente rifornisce la struttura posta a oltre 3mila metri di quota.
Il Rifugio Gonella, foto da Cai Torino
Siccità in alta quota, chiude per mancanza d’acqua il Rifugio Gonella
La carenza d’acqua ha fatto chiudere in netto anticipo la stagione estiva del Rifugio Gonella, posto sul versante italiano del Monte Bianco a 3.071 metri di quota. La causa è dovuta al fatto che si è esaurito il nevaio che rifornisce di acqua la struttura posta a 3.071 metri di quota e ideata per facilitare l’ascesa lungo la via normale italiana del Bianco.
Il gestore Davide Gonella ha dichiarato che il rifugio chiuderà i battenti il 18 luglio. Ha dichiarato di avere fatto il possibile per risparmiare la preziosa risorsa, usandola soltanto in cucina e aprendo un bagno sui quattro a disposizione; ma gli accorgimenti non sono serviti. Tra l’altro, lo stesso fenomeno si era verificato nel 2017 e in quell’occasione la struttura aveva chiuso il 31 luglio.
Il sostegno del Cai ai rifugisti per contrastare la carenza d’acqua
Il Club Alpino italiano da tempo sta monitorando la situazione legata alla carenza di acqua nei rifugi in montagna. Il Comitato direttivo centrale del Cai (proprietario di 350 rifugi in tutta Italia) ha infatti approvato da poco un bando per “l’approvvigionamento acqua e contenimento consumi idrici nei rifugi del Cai”.
Si rivolge alle Sezioni del Cai proprietarie di rifugi non allacciati al pubblico acquedotto, copre l‘80% delle spese sostenute e documentate dal primo gennaio al 31 ottobre 2022 per interventi riguardanti la manutenzione sia ordinaria e sia straordinaria dei sistemi di approvvigionamento idrico, accumulo idrico, riduzione dei consumi idrici.
In particolare, possono essere finanziate le spese relative all’acquisto, realizzazione e manutenzione di cisterne di accumulo e rilancio idrico, la realizzazione e manutenzione di captazioni idriche, l’acquisto di componentistica connessa alle reti di adduzione idrica e alla riduzione dei consumi idrici nei rifugi. Non mancano i costi di posa, installazione e trasporto delle opere e delle forniture e le spese tecniche fino all’8% del totale. Le richieste vanno presentate entro il 31 ottobre 2022.