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Treno di Dante, da Firenze a Ravenna sulle tracce del Sommo Poeta

Un’esperienza di viaggio tra enogastronomia e cultura all’insegna del turismo slow su un treno storico. Il “Centoporte” percorre la linea Faentina, la prima ad attraversare gli Appennini

 
10 giugno 2022 | 17:49

Treno di Dante, da Firenze a Ravenna sulle tracce del Sommo Poeta

Un’esperienza di viaggio tra enogastronomia e cultura all’insegna del turismo slow su un treno storico. Il “Centoporte” percorre la linea Faentina, la prima ad attraversare gli Appennini

10 giugno 2022 | 17:49
 

Un treno storico, che attraversa il cuore dell'Appennino Tosco-Romagnolo alla scoperta delle terre che Dante Alighieri visitò nel suo cammino tra Firenze e Ravenna. Ben 136 km (da Firenze a Ravenna) a bordo del “Centoporte”, messo a disposizione dalla Fondazione FS Italiane, che viaggia sulla linea ferroviaria Faentina, la prima in Italia ad attraversare gli Appennini. Si presenta con tre ambienti: uno aperto per la classe standard (all’epoca terza classe), con i caratteristici interni di legno, la prima e la seconda classe con i divani imbottiti e dettagli Liberty, per complessivi 230 posti a cui si aggiungono il vagone postale e la motrice storica. Il Treno di Dante parte i sabati e le domeniche fino al 10 luglio e dal 27 agosto al 30 ottobre (escluso il 10 settembre), con una corsa straordinaria martedì 1 novembre. Un percorso che coniuga città d'arte e borghi medievali, ma anche un viaggio nel gusto, alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche che si possono trovare lungo il tragitto.

Il Treno di Dante, lo storico Centoporte Da Firenze a Ravenna a bordo del Treno di Dante

Il Treno di Dante, lo storico Centoporte

In carrozza!

Il treno parte da Firenze, la città dove Dante è nato nel 1265 che offre tantissimi luoghi da visitare che raccontano il poeta, tra cui la Casa di Dante e la vicina Chiesa di Santa Margherita, dove incontrò Beatrice, che la tradizione vuole sia sepolta qui. Cosa mangiare: i piatti tipici, dalla bistecca alla “Fiorentina” alta e al sangue ai primi come la Pappa al pomodoro e la Ribollita. Nei chioschi si ordina il Lampredotto, due fette di pane di toscano abbracciano una trippa cotta a puntino. Cosa bere: oltre al fiorentino Chianti Docg, anche gli altri celebri toscani come il Brunello di Montalcino Docg e il Nobile di Montepulciano Docg. Si prosegue verso Vaglia, il primo comune del Mugello (Fi), per poi raggiungere la prima fermata di Borgo San Lorenzo (Fi). Cosa mangiare: gli Zuccherini del Mugello, biscottini tondi, bucati nel mezzo, profumati di anice, e il Pane del Mugello, senza sale come da antica tradizione artigianale. Cosa bere: per diversificare “la bevuta” precedente, il Chianti Classico Docg, invecchiamento minimo di 24 mesi.

Brisighella, patria dell'olio extravergine di oliva Brisighella Dop Da Firenze a Ravenna a bordo del Treno di Dante

Brisighella, patria dell'olio extravergine di oliva Brisighella Dop

A tu per tu con l'arte

Il treno poi riparte verso Ronta (Fi), Scarperia e San Piero a Sieve (Fi) – due paesi uniti da sempre e dominati dalla famiglia dei Medici – per continuare sulle colline di Vicchio che ha dato i natali a Giotto e Beato Angelico. Oltrepassato Crespino del Lamone (Fi) – borgo noto per la qualità dell’acqua e le fontane – il treno prosegue e sosta a Marradi (Fi), la cittadina appenninica dove nacque il poeta Dino Campana. Cosa mangiare: il Marrone del Mugello Igp, base di tanti dolci e la Farinata con le Leghe, fatta con cavolo nero, farina di mais e fagioli. Cosa bere: una produzione, coraggiosa e difficile, vista la zona montana, è quella del Pinot Nero e la Malvasia.

Romagna enogastronomica

Tappa successiva a Brisighella (Ra), patria del nobile olio extravergine d’oliva “Brisighella Dop” e del Carciofo Moretto, piccolo e rustico, mai modificato geneticamente e che cresce solo qui: nei versanti più esposti al sole dei calanchi gessosi. Da bere: siamo in Romagna dove inizia anche il viaggio nei tanti vitigni di questa terra. Partiamo con il bianco Pagadebit Doc. Deve il suo nome perché in passato i mezzadri vignaioli riuscivano a pagare i debiti con questa uva, dalle rese sempre ottime. Ottimi anche i Trebbiano di Romagna Doc.

Spoja lorda, piatto tipico della cucina romagnola Da Firenze a Ravenna a bordo del Treno di Dante

Spoja lorda, piatto tipico della cucina romagnola

 

Ravenna, ultima fermata

Si arriva a Faenza (Ra), famosa in tutto il mondo per la ceramica artistica. Da mangiare la pasta tipica della città: i Curzul. Il termine significa laccetti di scarpe, per via della forma. Sono stringhe a sezione quadrata, più spessi e più corti dei tagliolini. Il sugo per i Curzul è quello rosso allo Scalogno di Romagna Igp, meglio ancora se con le carni di Mora Romagnola, antica razza suina autoctona. Da bere: Sangiovese Doc e Albana Docg nelle versioni secco, dolce, passito e spumante, ma anche l’autoctono Centesimino (o Savignon Rosso).

Infine Ravenna, la città in cui il Sommo Poeta completò la composizione del ciclo della Commedia e trascorse gli ultimi anni della sua vita fino alla morte nel 1321. Qui la sua tomba, vicino alla quale sono stati inaugurati recentemente il Museo e la Casa dedicati. Da mangiare: la Piadina romagnola Igp, il più famoso degli street food, preparata espressa nei variopinti chioschi, farcita con Squacquerone di Romagna Dop o salumi e affettati tipici. Senza dimenticare Cappelletti, Strozzapreti, Tagliatelle al ragù e Spoja lorda (è un modo dialettale per descrivere quando il ripieno in una pasta è scarso e perciò s’intende che la sfoglia è appena sporcata), carni di razze autoctone e pesce azzurro dell’Adriatico. Da bere, gli autoctoni rossi della “bassa” Tundè Igt e Burson Igt.

Su ogni vettura è presente un assistente che accompagna i viaggiatori nella loro esperienza e narra la storia dei luoghi toccati durante l’esilio dell’Alighieri, che più ne influenzarono l’esistenza e l’opera.

 

www.iltrenodidante.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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