Da un accordo siglato dalla prefettura di La Spezia e dalla Camera di Commercio, un contributo per risolvere la carenza di lavoratori stagionali nel settore dell’accoglienza e in particolare del turismo e della ristorazione. Ai rifugiati adulti di nazionalità ucraina che faranno domanda sarà offerta la possibilità di accedere a contratti trimestrali. Come unico vincolo all'adesione dovranno frequentare un corso di lingua italiana.
All’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina una proposta simile era stata avanzata dal Friuli, su iniziativa di Fipe-Confcommercio e Federalberghi. Il problema è infatti da tempo diffuso in tutta Italia.
Mancano gli stagionali del turismo, a La Spezia arrivano i profughi
Parte il progetto organizzano dalla prefettura della Spezia, in collaborazione con Camera di Commercio e associazioni di categoria, per dare la possibilità ai profughi ucraini di lavorare come stagionali nel settore dell’accoglienza e della ristorazione.
A oggi sono 608 gli ucraini che sono arrivati alla Spezia e provincia a partire dallo scoppio della guerra, di cui la metà minorenni. «Rispetto ad altre tipologie di migrazione, gli ucraini hanno generalmente alle spalle una formazione scolastica di livello», ha dichiarato Andrea Minghi del Centro provinciale istruzione adulti all'atto della firma del documento.
A chi farà richiesta a, sarà offerta la possibilità di accedere a contratti trimestrali nel campo della ristorazione e della ricettività. L'unico vincolo è di frequentare un corso di lingua italiana
Gli incontri per far incontrate offerta e domanda si terranno a La Spezia, Sarzana e Levanto. A questi parteciperanno le aziende che cercano personale: ai profughi sarà dato modo di compilare un questionario che funzioni da curriculum.
Il progetto si riferisce a chi vuole rimanere per più tempo in Italia
«Le aziende lamentano, in particolare quest'anno, una forte mancanza di personale in molti settori, soprattutto in ambito turistico - ha spiegato Giuseppe Menchelli, direttore Confcommercio La Spezia intervistato da Città della Spezia , all'atto della firma. «Questo accordo permetterà, in prospettiva futura, di calibrare l'offerta sulle competenze che queste persone hanno - ha invece dichiarato la prefetta Maria Luisa Inversini - Il corso di alfabetizzazione è un primo punto di partenza per un eventuale esame per ottenere la cittadinanza».
La prima proposta venne fatta in Friuli
L'accordo raggiunto a La Spezia si rifà all'iniziativa lanciata all'inizio del conflitto in Friuli su iniziativa di Fipe-Confcommercio e Federalberghi. «Siamo in una fase di carenza di personale - aveva spiegato Antonio Dalla Mora, presidente di Fipe Friuli intervistato da Italia a Tavola - Questo perché la pandemia ha distratto e drenato molte risorse umane del nostro settore, che è stato uno dei più bistrattati: aperti, chiusi, riaperti, richiusi e così via».