McDonald's sta per lasciare la Russia. La multinazionale americana, secondo quanto ha riportato il New York Times, dopo aver chiuso le attività a fine febraio per protestare contro l'invasione della Russia in Ucraina, ora ha deciso di vendere tutti i suoi ristoranti. L'azienda è arrivata in Russia 32 anni fa e nel tempo ha aperto 850 ristoranti che davano lavoro a 62mila persone. Per l'azienda la crisi umanitaria in atto «non è sostenibile e coerente coi valori di McDonald's». È l'ultima grande multinazionale occidentale a uscire dalla Russia alla fine del conflitto.
McDonald's vende i suoi ristoranti in Russia
Gli 850 ristoranti di McDonald's in Russia sono in vendita. La multinazionale americana sta cercando un acquirente russo che assuma i suoi lavori. L'azienda, che si trova in Russia dal 1990, da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina ha chiuso l'attività, ma finora ha continuato a pagare i suoi 62mila dipendenti.
La motivazione: «La crisi umanitaria non è sostenibile e coerente coi nostri valori»
Il gigante del fast food ha sottolineato che la crisi umanitaria causata dalla guerra «non è sostenibile, né è coerente con i valori di McDonald».
Chris Kempczinski, capo esecutivo di Mcdonald's in una nota riportata dal New York Times è andato nel dettaglio spiegando che «Qualcuno potrebbe argomentare che garantire l'accesso al cibo e il lavoro per decine di migliaria di civili sia la cosa migliore da fare - ha premesso - Ma è impossibile ignorare la crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina ed è impossibile immaginare il nostro logo rappresentare la stessa speranza che ci ha portato a entrare nel mercato russo ormai 32 anni fa».
Nel frattempo McDonald's si era già trasformato in Uncle Vanya
Già a marzo, quando McDonald's aveva sospendere le sua attività commerciali in Russia, Mosca aveva già deciso di rispondere a modo suo. È infatti così Uncle Vanya (Zio Vanya, titolo peraltro di uno dei drammi più famosi di Anton Cechov), un nuovo ristorante il cui logo, già registrato, richiama fortemente gli iconici archi d'oro del colosso del fast food americano.
A lanciare la notizia era stata Nexta, agenzia di informazione ucraina, poi ripresa da Il Messaggero, che parla di un ristorante in cui le materie prime saranno "100% russe". Dovrebbero essere allo stesso modo confermati i posti di lavoro prima garantiti da McDonald's mentre dovrebbero essere più bassi i prezzi.
Un modo che conferma come ormai nel regno di Putin non valga più alcuna regola e su arrivi pure al taroccamento spinto nel regime di autarchia imposto dalle sanzioni dell'Occidente.