La mancanza di personale getta un’ombra sull’estate della ripresa del turismo e in particolare per i settori della ristorazione e dell’accoglienza. Il tema ormai si ripropone ciclicamente e pare anche molto complesso, tanto che anche Italia a Tavola sta provando affrontarlo dando voce quotidianamente ad associazioni e alle figure di spicco che ruotano attorno al mondo della ristorazione e dell'accoglienza. A lanciare l’ultimo allarme è stata Assoturimo e Confesercenti. «Se il sistema delle imprese ricettive e della ristorazione non riuscirà a rimpiazzare almeno parte delle 300mila figure lavorative attualmente non disponibili, non sarà in grado di soddisfare la domanda prevista per la stagione estiva, mettendo a rischio circa 6,5 miliardi di euro di consumi, a danno non solo di hotel, ristoranti e bar, ma anche dei negozi», ha spiegato l’associazione di categoria.
Turismo: l’estate senza personale sarà un danno per tutti
Un simile scenario avrebbe conseguenze per tutta l’economia: si perderebbero infatti anche 3,2 miliardi di investimenti delle imprese del comparto e 7,1 miliardi di euro di Prodotto interno lordo.
«La mancanza di lavoratori nel turismo è un problema serio per le imprese del settore e per il Paese. Servono risposte efficaci - commenta Vittorio Messina, Presidente Nazionale di Assoturismo Confesercenti - Dopo due anni di pandemia, sarebbe una beffa clamorosa mancare una stagione estiva che si prevede in forte ripresa per assenza di lavoratori».
Vittorio Messina, presidente di Assoturismo
I motivi legati alla carenza di personale
«Gli stop and go delle attività turistiche nel 2020 e nel 2021, così come i ritardi nell’erogazione delle casse integrazioni, hanno allontanato dal comparto molti dipendenti che hanno cercato in altri settori posizioni lavorative meno precarie - riprende Messina - Non è una questione che si possa risolvere in pochi giorni, ma è necessario trovare dei meccanismi per fare fronte all’emergenza attuale».
Le proposte di Confesercenti per uscire dalla crisi
Confesercenti si è attivata per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel turismo, ma l’associazione chiede urgentemente anche un intervento ad hoc da parte del Governo. «Bisogna ridurre la mole di burocrazia -spiega Messina - La reintroduzione dei voucher sarebbe positiva, bisogna semplificare il lavoro a chiamata, rendendolo accessibile a tutti».
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