Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del Decreto economia e finanza (Def), il principale strumento della programmazione economico finanziaria dell'Esecutivo. All'interno sono stati inseriti 4,5 miliardi, già stati stanziati contro il drastico aumento delle bollette del gas e dell'energia elettrico. Ci sono poi altri 5 miliardi di aiuti da usare per il contenimento dei prezzi energetici, per gli aiuti ai profughi ucraini e da destinare alle aziende italiane colpite dal conflitto tra Russia e Ucraina, per garantire fondi per la garanzia sul credito e coperture per contenere l'incremento dei prezzi delle opere pubbliche. È stata inoltre annunciato l'estensione del taglio di 25 centesimi dell'accisa sui carburanti, utilizzando il sovra-gettito Iva, fino al 2 maggio.
I nuovi aiuti previsti dal Decreto di economia e finanza
Entro fine mese arriverà un nuovo decreto con 9,5 miliardi di aiuti all'economia. Il decreto andrà prima di tutto a ripristinare i 4,5 miliardi di euro già previsti dal decreto bollette per far fronte alle spese energetiche degli italiani. Il Consiglio dei ministri ha indicato altri quattro ordini di interventi, a cui destinare i restanti cinque miliardi. Tra questi, il contenimento dei prezzi di carburanti ed energia e l'aumento dei fondi per coprire l'incremento dei prezzi delle opere pubbliche. Gli altri fronti di intervento sono l'aumento dei fondi per le garanzie sul credito e le misure per assistere i profughi ucraini e per alleviare l'impatto economico del conflitto sulle aziende italiane. Alla fine del Consiglio dei ministri il premier Mario Draghi in conferenza stampa ha dichiarato, a nome del Governo, che «faremo tutto il necessario per le imprese e le famiglie».
Confermato il taglio di 25 centesimi dell'accisa sui carburanti
Il ministro dell'Economia Daniele Franco ha anche annunciato che il taglio di 25 centesimi dell'accisa sui carburanti, utilizzando il sovra-gettito Iva, è stata ulteriormente estesa fino al prossimo 2 maggio. Questo permetterà di contenere gli aumenti dei prezzi dei carburanti e e di evitare la mobilitazione di camionisti che nei giorni scorsi avevano minacciato lo sciopero dei loro mezzi per protestare contro il caro carburanti.
Riviste al ribasso le stime di crescita dell'Italia
Durante l'approvazione del Def è stata anche rivista al ribasso la stima di crescita dell’Italia. A pesare sono la guerra Ucraina, la profonda crisi energetica, l’incertezza dominante in tutti i mercati, l’allarme delle industrie sulla difficoltà di produrre con il caro bolletta, la sfida del gas e l’inflazione galoppante che colpisce i consumi. Proprio tenendo in mente la fragilità generale, il ministro Franco ha dichiarato che la crescita del Pil programmatico è stata fissata al 3,1%, rispetto al precedente 4,7%.