La guerra e le sue conseguenze stanno mettendo in ginocchio l'agricoltura. Così l'Italia insieme ad altri dodici Paesi (Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna) ha deciso di portare la crisi al tavolo dell'Unione Europea, chiedendo sostegni eccezionali per lenire l'impatto sui sistemi di produzione agricola e sulla sicurezza alimentare. Il tema sarà discusso il 7 aprile nell'ambito del Consiglio Agricoltura e Pesca.
Agricoltura: una crisi che va avanti da due anni
Nel documento comune, i tredici Stati membri mettono in evidenza la situazione senza precedenti che si protrae da due anni a causa del Covid e dell’invasione russa dell'Ucraina che ha destabilizzato i mercati a danno degli agricoltori europei e delle filiere di approvvigionamento creando problemi di liquidità in tutti i settori, dall'agricoltura all'industria alimentare. La misura richiesta all'Ue dovrebbe consentire agli Stati membri di utilizzare i fondi disponibili nell'ambito dei loro programmi di sviluppo rurale esistenti per il periodo 2021-2022 al fine di sostenere gli agricoltori e le Piccole medie imprese particolarmente colpiti dalla crisi.
La situazione italiana
In Italia la situazione ha già superato i livelli di guardia. Un'azienda su dieci è addirittura costretta a cessare l'attività e ben il 30% delle imprese a livello nazionale si trova costretto a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi.
Nelle campagne – spiega la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli. Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais. In difficoltà serre e vivai per la produzione di piante, fiori, ma anche verdura e ortaggi seguiti dalle stalle da latte.
Le parole di Ettore Prandini
«La proposta è importante per semplificare l’erogazione dei fondi comunitari alle imprese in un momento di grande emergenza ma a livello comunitario servono più coraggio e risorse per migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi», ha spiegato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.