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La guerra travolge l'agricoltura: bilanci in rosso per il 30% delle aziende

L'Italia insieme ad altri dodici Paesi ha lanciato l'allarme chiedendo all'Unione Europea sostegni temporanei eccezionali per far fronte alle criticità che stanno mettendo in ginocchio il settore

 
06 aprile 2022 | 12:09

La guerra travolge l'agricoltura: bilanci in rosso per il 30% delle aziende

L'Italia insieme ad altri dodici Paesi ha lanciato l'allarme chiedendo all'Unione Europea sostegni temporanei eccezionali per far fronte alle criticità che stanno mettendo in ginocchio il settore

06 aprile 2022 | 12:09
 

La guerra e le sue conseguenze stanno mettendo in ginocchio l'agricoltura. Così l'Italia insieme ad altri dodici Paesi (Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna) ha deciso di portare la crisi al tavolo dell'Unione Europea, chiedendo sostegni eccezionali per lenire l'impatto sui sistemi di produzione agricola e sulla sicurezza alimentare. Il tema sarà discusso il 7 aprile nell'ambito del Consiglio Agricoltura e Pesca. 

La guerra travolge l'agricoltura: bilanci in rosso per il 30% delle aziende

Agricoltura: una crisi che va avanti da due anni 

Nel documento comune, i tredici Stati membri mettono in evidenza la situazione senza precedenti che si protrae da due anni a causa del Covid e dell’invasione russa dell'Ucraina che ha destabilizzato i mercati a danno degli agricoltori europei e delle filiere di approvvigionamento creando problemi di liquidità in tutti i settori, dall'agricoltura all'industria alimentare. La misura richiesta all'Ue dovrebbe consentire agli Stati membri di utilizzare i fondi disponibili nell'ambito dei loro programmi di sviluppo rurale esistenti per il periodo 2021-2022 al fine di sostenere gli agricoltori e le Piccole medie imprese particolarmente colpiti dalla crisi. 

La situazione italiana 

In Italia la situazione ha già superato i livelli di guardia. Un'azienda su dieci è addirittura costretta a cessare l'attività e ben il 30% delle imprese a livello nazionale si trova costretto a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi. 

Nelle campagne – spiega la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli. Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais. In difficoltà serre e vivai per la produzione di piante, fiori, ma anche verdura e ortaggi seguiti dalle stalle da latte.

 

 

Le parole di Ettore Prandini 

«La proposta è importante per semplificare l’erogazione dei fondi comunitari alle imprese in un momento di grande emergenza ma a livello comunitario servono più coraggio e risorse per migliorare la nostra sicurezza alimentare riducendo la nostra dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli e dei fattori produttivi», ha spiegato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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