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Bar e ristoranti: fine ai controlli dopo 26 mesi di restrizioni

Lo stop all’esibizione del Green Pass determina una riduzione del carico di lavoro per i locali. La fine dell’uso della mascherina rappresenta un ritorno a condizioni normali per i clienti che si attendono anche per i dipendenti

 
30 aprile 2022 | 11:53

Bar e ristoranti: fine ai controlli dopo 26 mesi di restrizioni

Lo stop all’esibizione del Green Pass determina una riduzione del carico di lavoro per i locali. La fine dell’uso della mascherina rappresenta un ritorno a condizioni normali per i clienti che si attendono anche per i dipendenti

30 aprile 2022 | 11:53
 

Il 1°maggio 2022 non sarà solo la Festa dei lavoratori ma anche, a tutti gli effetti, la giornata che dirà addio ai simboli della lotta al Covid, primo fra tutti il green pass che non sarà più obbligatorio per viaggiare, sedersi al tavolo di un ristorante o assistere a uno spettacolo aperto al pubblico. Addio anche alla mascherina. L’obbligo resterà fino al 15 giugno solo nei luoghi chiusi dove maggiore è il rischio di contagio, ma non nei bar, nei ristoranti, nei pub (anche se si consuma al bancone oppure ci si alza dal tavolo) in discoteca e in tutti gli altri locali pubblici o aperti al pubblico.

Soddisfazione piena per la Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi: «Dopo 26 mesi di restrizioni e impedimenti, finalmente da domani la vita nei pubblici esercizi torna alla normalità -afferma Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio - Lo stop all’esibizione del Green Pass per i clienti determinerà una riduzione notevole del carico di lavoro per i gestori e i dipendenti di bar e ristoranti che fino ad oggi sono stati costretti a controllare in media 20 milioni di certificati verdi ogni giorno. Ma anche la fine dell’uso della mascherina all’interno dei locali rappresenta, soprattutto dal punto di vista psicologico, un ritorno a condizioni di lavoro normali. A questo punto, però, non si può fare il percorso a metà. Come Federazione dei Pubblici esercizi auspichiamo che anche i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro si adeguino con coerenza alle nuove disposizioni di legge eliminando l’obbligo per i dipendenti di indossare la mascherina. Saranno le imprese a valutare quale sia la scelta migliore da fare in relazione all’evoluzione del quadro dei contagi e all’organizzazione dell’attività».

Il ritorno alla normalità dei locali Bar e ristoranti: fine ai controlli dopo 26 mesi di restrizioni

Il ritorno alla normalità dei locali


Mascherine al chiuso, obbligo o raccomandazione: ecco dove

Vediamo nel dettaglio dove rimane, fino al 15 giugno, l’obbligo delle mascherine al chiuso e quali sono le raccomandazioni.


Serve la mascherina Ffp2 in:

  • ospedali e Rsa
  • cinema
  • teatri
  • locali di intrattenimento e musica dal vivo al chiuso
  • tutti i mezzi di trasporto a lunga percorrenza e su quelli del trasporto pubblico locale. La regola vale sia per i lavoratori sia per i clienti
  • per le competizioni sportive che si svolgono al chiuso
  • a scuola (le Ffp2 o le chirurgiche) continueranno a essere utilizzate, fino alla fine dell’anno scolastico, come già previsto dal decreto del marzo scorso).


Non serve la mascherina:

  • nei bar e nei ristoranti, nei pub e anche se si consuma al bancone oppure ci si alza dal tavolo
  • in discoteca e in tutti gli altri locali pubblici o aperti al pubblico
  • nei supermercati (per il commesso dipende dal protocollo dell'azienda che può aver sottoscritto un documento con le associazioni di categoria o datoriali)
  • per i pubblici dipendenti
  • negli stadi
  • per le attività sportiva nelle palestre o piscine al chiuso o nei circoli e per accedere agli spogliatoi (ma i gestori potranno chiedere ai clienti di rispettare la raccomandazione a indossarla.
  • per i clienti dei taxi


Mascherine al chiuso Ffp2 sono raccomandate:

  • nei luoghi di lavoro pubblici per chi lavora allo sportello
  • per chi è in fila a mensa o in altri spazi comuni
  • per chi condivide la stanza con personale “fragile”
  • negli ascensori e nei casi in cui gli spazi non possano
    escludere affollamenti.
  • chiese
  • negozi e centri commerciali


Non si raccomanda:

  • per «attività svolta all’aperto
  • disponibilità di stanza singola per il dipendente
  • in ambienti ampi, anche comuni (corridoi, scalinate) in cui non vi sia affollamento o si mantenga una distanza interpersonale congrua

 


Green pass

Il decreto covid del 17 marzo scorso stabilisce inoltre dal 1° maggio l'eliminazione del Green pass

  • per l'accesso al luogo di lavoro
  • per bar e ristoranti anche al chiuso
  • mense e catering continuativo
  • accesso degli spettatori a spettacoli al chiuso (cinema, teatri) e a eventi sportivi
  • studenti universitari
  • centri benessere
  • attività sportive al chiuso e spogliatoi
  • convegni e congressi
  • corsi di formazione
  • centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso
  • concorsi pubblici
  • sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
  • colloqui visivi in presenza con i detenuti negli istituti penitenziari
  • feste al chiuso e discoteche
  • mezzi di trasporto


Fino al 31 dicembre 2022 resta però l’obbligo vaccinale con la sospensione dal lavoro:

  • per gli esercenti le professioni sanitarie
  • i lavoratori negli ospedali e nelle Rsa

fino alla stessa data rimane obbligatorio il Green pass

  • per visitatori in rsa,
  • hospice e reparti di degenza degli ospedali
  • per le forze dell'ordine, le forze armate
  • il personale della scuola e delle università


Per gli over 50 l'obbligo vaccinale resta in vigore fino al prossimo 15 giugno.

Via il Passenger Locator Form

Decade anche il Passenger Locator Form, il modulo utilizzato dalle autorità sanitarie per i viaggi, per chiunque voglia entrare o partire per l'estero.


Prorogate al 31 maggio le disposizioni per gli arrivi dai Paesi esteri, che prevedono il Green pass o un tampone rapido.

Smart working

Prorogato fino al 31 agosto lo smart working anche in assenza degli accordi individuali per i lavoratori del settore privato. Viene quindi allungato di altri due mesi, rispetto alla data del 30 giugno indicata nel decreto, la possibilità di proseguire con lo smart working nella modalità semplificata che ha caratterizzato la fase emergenziale, ovvero senza la necessità di un accordo.

 

 


 

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