Dal 1° maggio non si dovrà più indossare la mascherina per mangiare al chiuso nei bar e nei ristoranti, nè servurà nei luoghi di lavoro. E ciò vale per gli addetti ai servizi o alla produzione, come per i clienti. La decisione del Governo ha subito riscosso il plauso della Federazione italiana pubblici esercenti. È il vero segnale di normalità», ha affermato il vicepresidente Aldo Cursano.
Ma non si tratta di un liberi tutti. Il Governo ha deciso di prolungare l'uso delle mascherine al chiuso fino al 15 giugno in alcuni contesti. Si dovrà infatti continuare a indossarle nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, durante gli spettacoli aperti al pubblico nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso. La proroga dell'utilizzo delle mascherine, chirurgica o di maggiore efficacia protettiva, è stata invece già prevista per la scuola fino alla conclusione dell'anno scolastico 2021-2022. Fanno eccezione i bambini fino a 6 anni di età e i soggetti con patologie incompatibili con l'uso di tali dispositivi di protezione.
Ma non solo, dovranno indossarle anche i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, incluse le Case di riposo.
Dal 1° maggio via le mascherine nei bar e nei ristoranti al chiuso «È vero segnale di normalità»
Lo stop all'obbligo delle mascherine nei bar e nei ristoranti dal 1° maggio deciso dal Governo «è il vero segnale di normalità», ha affermato il vice presidente di Fipe Confcommercio Aldo Cursano. «Siamo stati quelli che più di altri e di tutti abbiamo portato la croce di questa pandemia - ha detto - I primi a chiudere, gli ultimi ad aprire, e a togliere questo simbolo della pandemia. Quindi per noi è uno straordinario segnale, perche chi viene nei nostri locali, con i familiari, con i propri cari, viene per rigenerarsi. Ora dobbiamo tornare a fare il nostro lavoro e pensare a far star bene le persone, a pensare alla qualità del prodotto, all'accoglienza. Ma anche a far ritornare quel po' di personale che ci ha voltato le spalle in questi due anni perché l'inaffidabilità del nostro lavoro ha allontanato quelle competenze e saperi che era straordinario patrimonio del nostro settore. Quest'anno l'1° maggio è la festa del lavoro e dei pubblici esercizi che ritornano alla normalità».
Mascherine al chiuso fino al 15 giugno, ecco dove
Per il Governo non si tratta di un liberi tutti. Bisognerà infatti continuare a indossare le mascherine al chiuso nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso.
Ma non solo, dovranno continuare a farlo anche lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, incluse le Rsa.
Invece, in tutti gli altri luoghi di lavoro, senza distinzione tra pubblico e privato, la mascherina sarà solo fortemente raccomandata.
Il ministro Speranza: «Superato lo stato di emergenza, ma non la pandemia»
Il ministro della salute Roberto Speranza non vuole in ogni caso abbassare la guardia. «Abbiamo superato lo stato di emergenza - ha detto - Ma non siamo fuori dalla pandemia e serve ancora cautela. Chiediamo di intensificare anche la campagna vaccinale con le quarte dosi per gli over 80 ed i soggetti fragili. Siamo in una fase cruciale, ma abbiamo strumenti diversi per gestirla. Il lascito di questa pandemia non deve però essere rappresentato solo dalle difficoltà, ma anche da uno scatto di consapevolezza dell'importanza delle politiche per la salute e la consapevolezza che si può fare un passo in avanti».
La soddisfazione di Bassetti
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova era statao uno die più convinti sostenitori di questa svolta ed ora esprime soddisfazione: «Bisogna uscire da questa logica vessatoria della costrizione e della multa. Basta obbligo di mascherina, contro il Covid serve un vaccino nuovo per la quarta dose orientato sulle varianti.Io credo che sia ora di finirla di trattare gli italiani come una mandria di cretini. Gli italiani hanno dimostrato di essere responsabili con la propensione alla vaccinazione. Siamo ai primi posti in Europa, insieme a Spagna e Portogallo, per numero di vaccini. Gli italiani si sono vaccinati perché hanno capito che era l’unico modo di rispondere al virus, non per il green pass. L’atteggiamento del governo di continuare a mettere misure di restrittive è unico in Europa. E ci mette in imbarazzo dal punto di vista medico. Le mascherine dal 1° maggio? Diventino una raccomandazione per le persone fragili, ma basta multe. Io credo che bisogna uscire da questa logica vessatoria che ha svilito la mascherina. Dopo questi due anni di obbligo, è diventato un credo. E siamo uno dei paesi europei con la più alta circolazione di virus».