Lo aveva detto già da subito dopo il giuramento del nuovo governo e lo ha ribadito dopo gli incontri di Bruxelles: Giorgia Meloni intende procedere spedita sulla questione dei balneari. E dalle parole passa ai fatti: la delega su uno dei settori cruciali per l’economia italiana passa dal ministero del Turismo a Palazzo Chigi, forse verso il ministro del Sud e delle Politiche del mare, Nello Musumeci. La fase operativa proseguirà la creazione di un comitato che sarà calendarizzato nei prossimi Consigli dei ministri. Il motivo è semplice: il conflitto di interessi della neo ministra al Turismo Daniela Santanchè, imprenditrice giunta alla quinta legislatura in Parlamento, che tra le varie partecipazioni societarie ha quella lussuoso stabilimento balneare Twiga, sulla costa toscana, con Flavio Briatore.
Daniela Santanchè e Nello Musumeci
La situazione Santanchè
Ma la decisione, come detto, non è un “fulmine a ciel sereno” per la Santanchè, una delle dirigenti più importanti di Fratelli d’Italia, che in un’intervista al Corriere della Sera, non aveva, infatti, escluso che la premier potesse adottare una simile decisione. Che, in ogni caso, arriva in un momento non facile per la ministra dopo la diffusione della notizia secondo la quale sarebbe indagata (ma i suoi legali smentiscono) per falso in bilancio dalla Procura di Milano per il crollo di Visibilia, la concessionaria di pubblicità che la Santanchè aveva fondato nel 2016 e che poi aveva lasciato cedendo le proprie quote nei mesi scorsi, mentre i conti della società versavano già in pessime condizioni.
Il Comitato interministeriale
Da qui la decisone per «l’istituzione del Comitato interministeriale di coordinamento delle politiche del mare (Cipom)», che, sotto la diretta guida di Palazzo Chigi avrà il compito di «valorizzare il demanio marittimo, con particolare riferimento alle concessioni balneari». Importante la missione sulla quale dovrebbe avere ampia voce in capitolo il ministro del Sud e delle Politiche del mare, Nello Musumeci, proprio mentre il lungo braccio di ferro con l’Ue sull’applicazione della direttiva Bolkestein in materia di concorrenza e concessioni si è riacceso.
La posizione del Governo Meloni
Rimane chiara la posizione del Governo Meloni in materia (ben distante da quella del governo Draghi, con la riforma che prevedeva di mettere a gara pubblica le concessioni balneari a partire dal 2024): il nuovo esecutivo continua a ritenere incostituzionale questo principio, rivendicando anche per questa materia la supremazia del diritto nazionale su quello dell’Unione Europea.