La pandemia ha cambiato il turismo. O meglio, ha cambiato i viaggiatori. Nell'era post Covid infatti la sfera del benessere ha acquisito una sempre maggiore rilevanza nei viaggi e questa tendenza è confermata anche dai numeri raccolti da Enit, l'Agenzia nazionale del turismo.
Nella fase post pandemia cresce il turismo del benessere
Benessere e natura le priorità di chi viaggia
«Il 46% dei viaggiatori abbina in vacanza sport con altre attività a contatto con la natura. E il 22% pratica un’attività legata al wellness durante la vacanza, con in testa le spa (34%) seguite da massaggi, terme e cure estetiche - dichiara Roberta Garibaldi, amministratore delegato di Enit - Il wellness ha un ruolo crescente per lo sviluppo dell’economia turistica. La metà degli operatori del settore vedono questo segmento, insieme al turismo della natura, lento e sportivo, tra i valori importanti per l’offerta ricettiva italiana».
Turismo nella natura, una prerogativa anche per le imprese
Vanno così ad aprirsi nuovi scenari ed opportunità, all’insegna della sostenibilità. Le risorse naturali sono tra i principali motivi di soddisfazione per i viaggiatori. Il contatto con la natura (37%) è indicato dai turisti come l’aspetto che ha influito maggiormente sul benessere psicofisico durante la vacanza.
Anche le imprese del ricettivo ritengono il turismo nella natura (46,6%), subito dopo quello per famiglie (49,2%), il punto di forza della propria offerta turistica. In particolar modo, le strutture extra-alberghiere (49,7%) rispetto a quelle alberghiere (40,8%). Il turismo nella natura è la prerogativa dell’offerta su cui punta per il futuro circa il 47,0% delle aziende del settore.
Da questa fase post pandemia l'Italia può sicuramente trarre vantaggio. È, infatti, per esempio, il Paese europeo con il maggior numero di stabilimenti termali, soprattutto grazie alla sua particolare conformazione geologica, ricca di fenomeni vulcanici.