Le volontà erano apparse chiare già nel nome del ministero: Masaf, ovvero ministero dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste. Ora, ancora una volta, il ministro Francesco Lollobrigida non ha nascosto la sua linea, attaccando duramente le politiche di alcuni stati europei in tema di cibo e rilanciando, nemmeno a dirlo, la necessità di riappropriarsi della propria sovranità alimentare.
Francesco Lollobrigida
Lollobrigida e la sovranità alimentare contro l'Europa
«Noi crediamo che un popolo debba riappropriarsi del diritto che abbiamo definito nel nome del nostro ministero, sovranità alimentare: il diritto di un popolo a certificare la centralità del produttore e del consumatore - ha detto Lollobrigida in occasione dell'inaugurazione di Excellence 2022 a Roma - Dobbiamo produrre secondo parametri di rispetto del mondo del lavoro, dell'ambiente, della qualità. Quello che arriva sulle nostre tavole deve essere un prodotto di qualità, che purtroppo non è l'idea di tutte le nazioni neanche a livello europeo».
Dopo la prima bordata all'Europa, il ministro è tornato sulla proposta di escludere dai finanziamenti europei per la promozione carne, salumi e vino (poi bocciata, anche grazie al voto contrario dell'Italia). «L'Italia in sede europea su mio mandato ha votato contro l'ipotesi della promozione orizzontale che è una aggressione ai prodotti di chi ha ancora delle filiere corte molto importanti - ha aggiunto - Si punta nel mondo a ragionare per produzioni intensive che diano da mangiare a tutti senza più preoccuparsi di che cosa gli danno da mangiare. Dobbiamo contrastare il tentativo di trasformare il nostro cibo in prodotti da laboratorio, creare in laboratorio carne e altro invece che negli allevamenti».
L'italian sounding e la tutela del made in Italy
In conclusione, il ministro ha poi rivolto un pensiero al problema della contraffazione dei prodotti made in Italy e dell'italian sounding: «Dobbiamo riuscire a contrastare il fenomeno che va ad affermarsi sempre di più di coloro che copiano i nomi dei nostri prodotti, perché la capacità dell'eccellenza della produzione italiana è quella che ci rende più forti e competitivi».