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Il caro bollette e materie prime non dà scampo ai panifici: chiude Il Pane di Avigliano

L'allarme era stato lanciato da Richemont Club Italia e Assopanificatori che avevano denunciato un rischio reale di chiusura del comparto della panificazione, con una ricaduta sociale per la perdita di posti di lavoro

 
05 ottobre 2022 | 13:05

Il caro bollette e materie prime non dà scampo ai panifici: chiude Il Pane di Avigliano

L'allarme era stato lanciato da Richemont Club Italia e Assopanificatori che avevano denunciato un rischio reale di chiusura del comparto della panificazione, con una ricaduta sociale per la perdita di posti di lavoro

05 ottobre 2022 | 13:05
 

Il caro bollette e materie colpisce anche il pane: a scegliere la via della chiusura è Tonino Grosso, titolare del forno Il Pane di Avigliano (Pz), situato in Basilicata. 

Che il rischio di chiudere fosse reale l'avevano annunciato qualche giorno fa anche Davide Trombini, presidente di Assopanificatori Fiesa Confesercenti Matteo Cunsolo, presidente del Richemont Club Italia (associazione parte di un’organizzazione internazionale, senza scopo di lucro che sostiene l’attività dei suoi soci ai vertici nel settore della panificazione e della pasticceria), e presidente dei panificatori di Confcommercio Milano, che ci avevano raccontato che a causa del momento critico che stanno attraversando i panificatori, soprattutto le piccole e medie imprese, un intervento del Governo era necessario in tempi il più rapidi possibili. 

Come faccio ad andare avanti?

«Era impossibile continuare. E non solo per una questione legata alle bollette, il cui costo è triplicato rispetto allo scorso anno. Il caro energia si sta riverberando anche sulla spesa per le materie prime. E qui ho registrato un incremento del 100%. Come faccio ad andare avanti?» - ha dichiarato Tonino Grosso alla Gazzetta della Basilicata. 

Un problema anche sociale

Con la chiusura del forno Il Pane di Avigliano si perdono cinque posti di lavoro. «Il rischio è di chiudere, non dico tutti - ha dichiarato Davide Trombini - Ma se inizia a chiudere anche solo il 30-40%, la situazione diventa pesante. Queste famiglie come fanno quando l’azienda non c’è più. Diventa un problema sociale». E prosegue Trombini: «E anche per il territorio, se iniziano a mancare queste botteghe, che danno una sicurezza, una luce e una vicinanza al cittadino, cosa succederà? Questo è un grido d’allarme che lanciamo da anni, adesso siamo arrivati al limite della chiusura». 

 

Se non si riuscirà a cambiare rotta la vedo dura. Per tutti

«La verità è che molti stanno resistendo perchè non hanno il coraggio di ammettere che la chiusura, di fronte a questi costi, è l'unica strada perseguibile. Mi auguro che nel frattempo cambino le cose, che il Governo trovi una soluzione, ma se non si riuscirà a cambiare rotta la vedo dura. Per tutti» - ha concluso, parlando con la Gazzetta della Basilicata, il titolare del forno Il Pane di Avigliano. 

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