«Vogliamo essere unici nel modo in cui decliniamo l'ospitalità. I nostri focus sono design, moda, ma soprattutto tanta musica. Vogliamo essere rilevanti nel luogo in cui ci troviamo. Vogliamo che le nostre strutture siano popolate da persone eclettiche che vivano e facciano vivere le grandi aree comuni». Parole di Christian Zandonella, general manager di W Rome (W Hotels Worldwide è parte del portfolio di 30 marchi alberghieri di Marriott Bonvoy), intervenuto nei giorni scorsi alla Luxury Hospitality Conference, manifestazione che si è svolta presso gli spazi dell'NH Collection Milano Citylife. In particolare Zanondella è intervenuto durante l'incontro moderato da Cristina Mottironi, direttrice del Met il Master in economia del turismo dell'Università Bocconi.
Christian Zanondella ala Luxury Hospitality Conference
Qual è la formula del lusso negli hotel W?
Vogliamo essere rilevanti nel luogo in cui ci troviamo e per farlo sposiamo l'arte in tutte le sue forme, dal design alla musica. Dai brani curati dai nostri direttori musicali ai brani che i Dj locali suonano in giro per il mondo, ogni hotel W prende vita con il suono della destinazione. La musica definisce quindi l'"esperienza W". Per citare un esempio ricordo un evento musicale che si è tenuto a Cinecittà al quale hanno partecipato 5mila persone, fra queste c'erano anche molti dipendenti del nostro staff. È nostro desiderio coinvolgere il personale nelle nostre iniziative.
Qual è la visione dei W Hotels?
Vogliamo alberghi vivi, dalle terrazze gremite e popolate di gente eclettica. Come detto nel nostro Dna c’è la musica, vogliamo che le nostre strutture siano popolate da persone eclettiche che vivano e facciano vivere le grandi aree comuni. Questo è un lusso che ci possiamo prendere, senza mettere sempre in primo piano i prezzi. In particolare, il W Rome è un hotel che sà sorprendere sia i viaggatori del jet set internazionale sia gli ospiti italiani grazie a un design attento, che trova ispirazione nella storia e nella cultura della capitale e ad esperienze culinarie indimenticabili. Per questo aspetto basta citare la collaborazione con Ciccio Sultano (celebre cuoco del ristorante bistellato Duomo di Ragusa Ibla) che firma la carta del ristorante Giano. La sua cucina fonde la tradizione culinaria siciliana con quella romana, valorizzando i sapori italiani più autentici e ingredienti tipici locali.
Christian Zandonella, primo a destra, fra i relatori del Luxury Hospitality Conference
Quanto è importante l'Italia per i W Hotels?
Molto, il nostro Paese è al secondo posto nel mondo dopo gli Stati Uniti per numero di alberghi. Italia si conferma una destinazione di grande appeal anche per W Hotels che ha in programma quattro nuove aperture: Firenze, Napoli e due a Milano. La nostra catena è molto forte in Asia, ma continuiamo a puntare su tutto quello che è Made in Italy soprattutto per quanto riguarda l’offerta enogastronomica.
Come sta vivendo il gruppo il rapporto con la crisi occupazione che sta coinvolgendo il settore dell'accoglienza?
Crediamo molto nella soddisfazione del nostro personale, dei nostri talent. Un nostro altro punto di forza è quello di non creare delle gerarchie all’interno del nostro personale, ma lavorare insieme seguendo obiettivi comuni, come in una grande famiglia. Per questo facciamo il possibile per fidelizzare il nostro personale facendolo partecipare anche agli eventi mondani organizzati dal nostro Gruppo.