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Intossicazione “apocalittica” a Gubbio? La versione del titolare del ristorante

Secondo una notizia diventata virale, una società di pesca sportiva riunita in un ristorante per mangiare i tonni pescati è incorsa in un'apocalittica intossicazione. Il titolare: fake news

 
22 ottobre 2022 | 12:01

Intossicazione “apocalittica” a Gubbio? La versione del titolare del ristorante

Secondo una notizia diventata virale, una società di pesca sportiva riunita in un ristorante per mangiare i tonni pescati è incorsa in un'apocalittica intossicazione. Il titolare: fake news

22 ottobre 2022 | 12:01
 

I membri di una società di pesca sportiva di Gubbio (Pg) sono andati a pesca di tonni e si sono poi riuniti in un ristorante per mangiarli ma, dopo averli gustati, probabilmente crudi, in molti hanno dovuto fare i conti con dissenteria e vomito e hanno avuto bisogno dei soccorsi. I media hanno parlato di un’«apocalittica» intossicazione alimentare. Massimiliano Casoli, titolare del ristorante Federico da Montefeltro di Gubbio protagonista della notizia che ha fatto il giro del web nelle ultime ore, come riporta il Corriere della Sera non ci sta e interpellato risponde: «Le notizie sull’intossicazione? False, tutte false. Nessuna intossicazione, stiamo scherzando?». Ma andiamo con ordine.

Qualcosa è andato storto

Tutto è nato da alcuni audio WhatsApp, che però sembrerebbero essere falsi. Secondo le testimonianze dei vocali, una società di pesca sportiva di Gubbio si è riunita in un ristorante del centro per mangiare i tonni pescati, ma qualcosa è andato storto. Quando il pranzo stava per concludersi, molti membri del gruppo, formato da circa 40 persone, hanno accusato nausea e forte mal di stomaco, che poi è sfociato in un attacco di diarrea acuta. Panico tra i presenti, che hanno chiamato i soccorsi. Sono intervenute due ambulanze e alcuni dei membri del gruppo sono stati ricoverati in ospedale con codice verde. Alcuni sarebbero stati costretti a «defecare nei corridoi e negli angoli del ristorante, altri per strada». Altri ancora, in stato di ebbrezza, avrebbero «causato incidenti» in quei momenti concitati. «Hai visto che c’è l’associazione di Gubbio, quella che va a pesca di tonno? Hanno fatto il pranzo e hanno avuto la dissenteria – recita la voce in un audio -. Poi uno ubriaco ha rovinato tre macchine, i carabinieri sono arrivati e aveva tutte le feci sul sedile. Hanno bevuto ogni cosa, erano tutti ubriachi. Poi hanno chiamato due ambulanze, una donna l’hanno portata via perché le ha fatto male il pesce». E il racconto continua: «Per poter andare in bagno, hanno iniziato a girare tutti i bar e i ristoranti del centro di Gubbio. Non riuscendo a trovare un bagno, uno abitando lì vicino ha detto: “Prendo la macchina e vado a casa”. Solo che era ubriaco e si è ribaltato con l’auto».

I dubbi sulla notizia arrivano dal fatto che la stessa non ha trovato conferma in nessuna fonte ufficiale: l'azienda sanitaria locale Umbria 1 ha confermato di non aver ricevuto segnalazioni di gravi intossicazioni alimentari, né di aver ordinato ispezioni nel ristorante. A margine degli audio anche alcune Inoltre le foto relative alla notizia non conterebbero però alcun riferimento al ristorante.

La risposta del titolare

Il titolare del locale al Corriere della Sera aggiunge: «L’episodio risale al 2 ottobre, il fatto che questo caso sia scoppiato dopo venti giorni dovrebbe essere già indicativo del fatto che si tratti di una fake news». Quella sera «il 118 purtroppo è intervenuto, ma non per un’intossicazione. Abbiamo chiamato l’ambulanza perché due persone, fratello e sorella, hanno avuto un abbassamento di pressione. A bordo della seconda ambulanza infatti c’era un cardiologo. Insomma, sono stati interventi che nulla hanno a che vedere con la qualità o la tipologia del cibo somministrato nel mio ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere».
Casoli è già al lavoro per lasciarsi tutto questo caos alle spalle. «Ci siamo mossi legalmente, ma chi doveva capire la nostra buona fede ha capito».

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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