L'inflazione non sembra voler arrestare la sua corsa. A settembre ha fatto registrare un +8,9% e per Confcommercio a ottobre potrebbe addirittura sfiorare il 10%. Una condizione che sta avendo pesanti ripercussioni su molti aspetti della quotidianità (si stima che alle famiglie, solo per il cibo, i rincari costino 650 euro) e dell'economia italiana. Bar e ristoranti non sono esclusi, anche se i rincari sui prezzi, guardando agli altri Paesi europei, si stanno mantenendo contenuti, come spiega la Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi.
Ristorazione, i prezzi salgono del 5,9%
A settembre 2022 infatti i prezzi della ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) fanno registrare una variazione dell’1% rispetto al mese precedente e di +5,9% rispetto allo stesso mese di un anno fa, abbondantemente sotto il livello dell'inflazione generale.
La ristorazione italiana, sottolinea Fipe, anche nel confronto europeo sulla base dell’indice armonizzato dei prezzi del mese agosto, mostra segni di forte moderazione collocandosi, tra i 27 Paesi dell’Unione, al quart’ultimo posto per intensità di aumento dei prezzi.
«La dinamica inflazionistica della ristorazione mostra una certa difficoltà delle imprese a gestire la fase di aggiustamento dei listini resa necessaria dall’aumento straordinario dei costi dei prodotti alimentari e soprattutto dell’energia», concludono dal centro studi Fipe-Confcommercio.