Fipe-Confcommercio scende in campo per proteggere la ristorazione italiana, scagliandosi contro le piattaforme di prenotazioni on line che offrono scontistiche fino al 50% rischiando di aggravare ulteriormente la grave crisi che attanaglia il settore, la pandemia prima e ora i rincari energetici con le bollette shock.
Il riferimento è chiaro: sotto accusa è principalmente TheFork, applicazione controllata da TripAdvisor, disponibile in 12 Paesi, che permette di prenotare i ristoranti, approfittando di sconti dal 20% al 50%.
Già passato Italia a Tavola aveva denunciato questa criticità, sottolineando che portali, come TheFork e i nati successivamente, approfittano dello stato di crisi dell’intero comparto e del fatto che le prenotazioni siano oggi quasi “obbligate” per lavorare con un minimo di garanzie, imbrigliando i ristoranti e sprememendoli il più possibile.
Il rischio è di aggravare la crisi che attraversa la ristorazione
Fipe-Confcommercio è intervenuta sulle scontistiche previste da campagne di promozione lanciate da piattaforme di prenotazioni on line di ristoranti, senza mai citare TheFork.
Ma tutto fa pensare che la piattaforma in causa sia proprio questa.
«Le aggressive campagne di promozione lanciate da piattaforme di prenotazioni on line che promettono sconti del 50% rischiano di aggravare ulteriormente la grave crisi che attraversa la ristorazione italiana prima per effetto dei tanti lockdown imposti dalla pandemia e ora per l’aumento vertiginoso ed inarrestabile dei costi dell’energia che stanno distruggendo i conti economici delle imprese.
Un messaggio fuorviante e pericoloso
«E così mentre i ristoranti si trovano a fronteggiare la corsa dei costi nel difficile esercizio di allinearli ai listini, partono mirabolanti campagne promozionali che lanciano a consumatori e imprese un messaggio fuorviante e pericoloso allettando i primi con il miraggio del risparmio e illudendo i secondi di poter salvaguardare la redditività delle proprie imprese», denuncia Fipe-Confcommercio.
Le preoccupazioni di Fipe già nel 2020
Fipe già nel 2020 aveva lanciato un allarme quando TheFork aveva imposto pagamenti tramite il suo metodo The Fork Pay che prevedeva commissioni elevate. In questa occasione a intervenire era stato Aldo Cursano, vice presidente di Fipe, dichiarando di non essere contrari all’innovazione, ma che questa non può essere imposta. «Le nuove condizioni imposte da The Fork - aveva dichiarato Cursano - sono assolutamente irricevibili: invece di aumentare la liquidità a disposizione delle imprese e ridurre i costi, fanno l’esatto contrario. Si tratta insomma di balzelli insostenibili, che arrivano in un momento di particolare difficoltà per migliaia di ristoratori».