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Obbligo del green pass per entrare nei negozi: ConfCommercio preoccupata per i controlli

I commercianti temono aggravi di lavoro e difficile gestione delle eccezioni rispetto a chi deve avere il pass sanitario per utilizzare servizi o fare acquisti

 
06 gennaio 2022 | 13:02

Obbligo del green pass per entrare nei negozi: ConfCommercio preoccupata per i controlli

I commercianti temono aggravi di lavoro e difficile gestione delle eccezioni rispetto a chi deve avere il pass sanitario per utilizzare servizi o fare acquisti

06 gennaio 2022 | 13:02
 

«Vaccini e green-pass stanno sorreggendo resistenza e ripartenza delle attività e va evitato, ad ogni costo, che pandemia e crisi economica inneschino una pericolosa emergenza sociale. Ma scelte impegnative richiedono attenta e precisa programmazione e preparazione. In riferimento alle nuove disposizioni che estendono l’obbligo di green-pass ordinario anche per l’accesso a tutte le attività commerciali, fatte salve le “eccezioni” che verranno individuate per il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona, occorrerà, dunque, contenere l’impatto organizzativo di un improprio ruolo di controllo e verifica da parte degli esercenti»”: così Enrico Postacchini, componente di Giunta di Confcommercio con incarico per Commercio e Città, sull’obbligo del green pass per le attività commerciali deciso dal Consiglio dei Ministri.

Obbligo del green pass per entrare nei negozi: ConfCommercio preoccupata

 

Chi deve fare i controlli e con che criteri?

«Si ripropone, inoltre, il problema - già sperimentato nel ciclo dei provvedimenti emergenziali di sospensione o limitazione delle attività - della concreta individuazione delle “eccezioni” e delle “esigenze essenziali e primarie” con il connesso rischio di scelte contraddittorie o discriminanti. Infine – conclude Postacchini - si rafforza la necessità e l’urgenza di misure di sostegno per le imprese colpite dalla recrudescenza della pandemia, a partire dalle imprese della filiera del turismo e dall’esigenza di un nuovo ciclo di “cassa COVID” con efficacia retroattiva dal 1 gennaio. Al Governo, chiediamo, dunque, un confronto urgente».

 

 

Serve un pass per entrare negli uffici pubblici e nei negozi

Questo allarme dei commercianti nasce dal fatto che dal 20 gennaio e fino al 15 giugno servirà il green pass base (quello che si ottiene anche con un tampone negativo) a tutti i clienti dei servizi alla persona come parrucchieri, barbieri, estetisti. Mentre dal 1° febbraio al 15 giugno saranno obbligati a esibire all’ingresso il green pass base i clienti di banche, negozi e centri commerciali; degli uffici pubblici, Comuni, Province, Regioni e dei servizi pubblici come Poste, Inps e Inail.

 

 

Green pass: la differenza fra base e rafforzato (o Super)

In base al nuovo decreto del governo, infatti, cambiano le regole per accedere a diverse tipologie di attività aperte al pubblico a seconda della certificazione verde Covid-19 in possesso. E questo considerando che come noto ci sono differenze tra il green pass base e quello rafforzato (o Super green pass).

Ricordiamo che con l’esito negativo di un tampone (molecolare o antigenico rapido) è il green pass base, mentre quello che si ottiene dopo essersi vaccinati a ciclo completo (due dosi) o dopo aver fatto la terza dose o dopo essere guariti è il Super green pass (o rafforzato).

 

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