Sulle bollette (così come sul grosso dei ristori post-Covid, dove si prevede un decreto ad hoc di circa 2 miliari di euro, anche se inizialmente si pensava fosse di venti miliardihttps://www.italiaatavola.net/tendenze-mercato/horeca-turismo/2022/1/7/per-alberghi-discoteche-ristoranti-pronti-20-miliardi-di-euro-di-ristoro/82921/) ogni decisione è rimandata a fine mese, o meglio a dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Mentre i rincari delle bollette, che hanno messo in ginocchio, famiglie, aziende (compreso bar, ristoranti e tutto il settore dell'Horeca) continuano a mordere famiglie e imprese e a preoccupare il Governo, giovedì si è tenuta una riunione tecnica a Palazzo Chigi. Quello della presidenza del Consiglio è stato solo un lavoro istruttorio, preliminare, di studio. I partiti chiedono di recuperare preziose risorse dallo scostamento di bilancio e nel frattempo il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha preparato un pacchetto in dieci punti di misure per fronteggiare il caro energia. Dentro ci sono tutte le criticità del sistema italiano: la scarsissima autonomia strategica, l’errato mix di approvigionamenti, la mancanza di coordinamento europeo, problemi di natura fiscale, e anche le stime sui max iprofitti garatiti in questi mesi dalle grandi aziende.
L’allarme rincari arriva anche da Bankitalia
L’allarme rincari non arriva solo dalla politica, ma anche dalla Banca d’Italia, sulla base di uno studio condotto sulle aziende nazionali fra novembre e dicembre del 2021. Le imprese, prevedono «un aumento dei propri prezzi di vendita nei prossimi 12 mesi - ha spiegato in una nota Bankitalia - I giudizi sulla situazione economica generale e le attese sulle proprie condizioni operative nei primi tre mesi del nuovo anno sono meno favorevoli rispetto al periodo precedente».
L’ipotesi trasformare gli extra gettiti delle società energetiche in sgravi fiscali
Si ragiona perciò sugli aspetti regolatori, sul contesto macro-economico, sulle variabili in campo e sugli scenari futuri. Sul tavolo anche l’ipotesi, caldeggiata dal premier Mario Draghi, di trasformare gli extra gettiti delle società energetiche in sgravi per le imprese in affanno, costrette a bloccare la produzione per il rincaro delle bollette.