L’Italia si allinea alle regole europee sull’utilizzo della plastica monouso. Ma lo fa inserendo due eccezioni che fanno felici le aziende impegnate nel settore e, a cascata, tutta la filiera a valle. Rispetto alla direttiva Sup – Single Use Plastic licenziata da Bruxelles il 3 luglio, il nostro Paese ha deciso di modificare l’impianto della norma per tutelare le imprese che operano nel settore della plastica biodegradabile e compostabile e quelle che utilizzano prodotti con rivestimento in plastica.
Plastica monouso, l'Italia si allinea all'Europa ma con due eccezioni
I prodotti esentati dal bando Ue
Sebbene la norma non sia un tonificante per alcune imprese (come quelle degli imballaggi e parte dei trasformatori), lo schema del decreto legislativo discusso il 5 agosto durante il Consiglio dei ministri chiamato a decidere l’estensione dell’utilizzo del green pass è stato deciso:
- esenzione per i prodotti con rivestimenti in plastica monouso inferiori al 10% del peso totale;
- esenzione per i prodotti in plastica biodegradabile e compostabile realizzati secondo gli standard europei con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dall’1 gennaio 2024, sopra almeno il 60%.
Gli aiuti per la transizione delle imprese
Lo stop non sarà comunque improvviso. Niente data X, insomma. Piuttosto, la norma prevede che le aziende potranno smaltire le giacenze di magazzino fino all’esaurimento delle scorte come posate, bicchieri, forchette, cannucce, ecc. a condizione che sia possibile dimostrare la data di produzione o di acquisto precedente all’entrata in vigore del decreto. Per accelerare il cambio di passo saranno comunque predisposte delle misure di sostegno al comparto da parte del ministero alla Transizione ecologica e quello dello Sviluppo economico. In totale, si parla di circa 3 milioni all’anno per il triennio 2022-24 per le aziende che utilizzano o acquistano una serie di prodotti riutilizzabili o biodegradabili/compostabili. Il contributo spettante alle aziende sarà pari al 20% delle spese sostenute. Altri 10 milioni, invece, saranno messi sul piatto per le aziende produttrici di materie plastiche monouso.