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Il dietrofront di Figliuolo sui vaccini: sì alle dosi in vacanza. Ma serviranno?

Il commissario straordinario all'emergenza ha aperto alla possibilità di ricevere la seconda dose in ferie: «Uno spot più che una necessità». Intanto, alcune Regioni e territori si sono portati avanti in attesa che il green pass europeo faccia il resto. Il rischio, però, è che senza un azione coordinata si finisca per ingolfare la campagna vaccinale

 
09 giugno 2021 | 12:28

Il dietrofront di Figliuolo sui vaccini: sì alle dosi in vacanza. Ma serviranno?

Il commissario straordinario all'emergenza ha aperto alla possibilità di ricevere la seconda dose in ferie: «Uno spot più che una necessità». Intanto, alcune Regioni e territori si sono portati avanti in attesa che il green pass europeo faccia il resto. Il rischio, però, è che senza un azione coordinata si finisca per ingolfare la campagna vaccinale

09 giugno 2021 | 12:28
 

Vaccini in vacanza: sì o no? «Ho appena scritto la risposta, è positiva», ha affermato il commissario straordinario all’emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo ai microfoni di Radio24. Sembra così profilarsi una soluzione positiva su un tema decisivo per la ripresa del traffico turistico e sul quale nei giorni scorsi dal ministro al Turismo, Massimo Garavaglia ai vari presidenti di Regione c’era stata parecchia confusione. Con ricadute negative sulle capacità di organizzazione e programmazione di clienti e strutture alberghiere che puntano a recuperare almeno un terzo dei 27 miliardi persi dal settore a causa della pandemia.

Vaccini in vacanza: sì o no? Per il generale Figliuolo si può fare, ma «non è una necessità Sui vaccini in vacanza si ricrede anche Figliuolo. Ma servirà?

Vaccini in vacanza: sì o no? Per il generale Figliuolo si può fare, ma «non è una necessità


Figliuolo: «Vaccini in vacanza più uno spot che una necessità»

«L’ipotesi dei vaccini in vacanza è più uno spot che una necessità, già siamo organizzati per i lavoratori non residenti o chi si sposta in altra regione per lungo tempo, poi c’è flessibilità sulla seconda dose per scaglionarla», ha affermato Figliuolo a Radio24 addolcendo la linea di fermezza fin qui mantenuta e ribadita non più tardi di cinque giorni fa sulle colonne di Repubblica. In fondo, come già scritto su Italia a Tavola, siamo all’ultimo miglio di questo sacrificio generale e farsi, come da calendario, il vaccino vicino a casa sarebbe la cosa più logica e rispettosa di tutti. Anche a costo di spostare le ferie a settembre (cosa che peraltro aiuterebbe a decongestionare le settimane centrali di agosto prese d’assalto dai turisti). Ma la realtà racconta di vacanzieri che fanno i calcoli sulla data del primo appuntamento e quella dell’eventuale richiamo per non bruciarsi le vacanze. E di territori, come il Piemonte e la Liguria, che già si sono mossi in autonomia per concedere il richiamo ai residenti che si troveranno in vacanza in una regione diversa da quella di residenza.

Insomma, nessuna rivoluzione copernicana sul tema ma una presa d'atto della situazione. Soprattutto a livello di campagna vaccinale. Perché, come ha ricordato il generale Figliuolo, «per questa settimana il target è fare una media di 550mila vaccini al giorno, dalla prossima gradualmente faremo oltre. Aumentare si può ma è subordinato all’afflusso dei vaccini». E dunque, ribadiamolo, la migliore soluzione è quella di concentrarsi su sistemi già oliati (e comunque non esenti da intoppi e ritardi) piuttosto che disperdere le energie e ingolfare alcune destinazioni (vaccinali) piuttosto che altre: «Ci organizzeremo e faremo gli opportuni bilanciamenti logistici delle dosi. Dal punto di vista dei flussi informativi le procedure sono già state limate, ora le Regioni le dovranno mettere in pratica», ha sottolineato Figliuolo.

Rischio confusione se non si decide in fretta

Eventualità su cui, purtroppo, durante il suo intervento al Festival dell’Economia di Trento, era scivolato il ministro al Turismo Garavaglia dichiarandosi «favorevole con buon senso alla seconda dose vaccinale per turisti stranieri che vengono in Italia o per italiani che si muovono per un periodo particolarmente lungo. Le Regioni, chi più chi meno, hanno raggiunto una copertura importante e quest'estate potremo avere dei margini per trattare queste eccezioni. Certo se diventa una regola diventa un caos». Confusione che senza un piano preciso rischia di generarsi quasi automaticamente (tanto che alle Eolie sono già partiti su questa strada). Con il rischio di perdere terreno “per indecisione” rispetto ai competitor europei (come già successo sul tema delle isole Covid-free).

Intanto per gli stagionali del turismo il percorso vaccinale è a ostacoli

Tanto che ad oggi c’è ancora da chiarire il tema della vaccinazione agli stagionali del turismo, vera e propria spina dorsale del comparto. Per loro, l’iter di vaccinazione appare ancora alquanto complicato. Innanzitutto, ognuno dovrà assicurarsi che la seconda dose venga effettuata con lo stesso vaccino della prima, in più deve garantire di aver annullato l’appuntamento nella sua Regione per il richiamo, usando invece il sistema di prenotazione della nuova Regione per l’appuntamento da fissare. Quindi deve anche trasferire alla sua Asl di appartenenza la certificazione di avvenuta vaccinazione rilasciata nel luogo delle ferie o del lavoro. Altro problema, di tipo logistico, riguarda le Regioni, che chiedono alla struttura commissariale di “garantire un equilibrio delle dosi consegnate e una corretta tenuta dei flussi informativi”. Ovvero, bisognerà adottare un sistema di compensazione per quelle Regioni che vaccinano più persone non residenti.

Semaforo verde sul green pass europeo

Il tutto mentre da Bruxelles arriva il nullaosta per il green pass europeo. I deputati del Parlamento europeo hanno completato il lavoro legislativo sul documento per facilitare gli spostamenti all'interno dell'Unione e contribuire alla ripresa economica. Il testo dovrà ora essere formalmente adottato dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, per l'entrata in vigore e l'applicazione immediata dal primo luglio 2021. La durata del pass, che sarà sia in versione digitale che cartacea ed uniformata per tutti gli Stati membri, è di un anno e attesterà il ciclo di vaccinazione completato, l'avvenuta guarigione entro 180 giorni o l'esito negativo del tampone.

Il bollettino del 9 giugno

Sono 2.199 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore rispetto ai 1.896 di ieri. I decessi odierni sono 77. Per quanto riguarda i tamponi effettuati, il totale tocca quota 218.738 (rispetto ai 220.917 di ieri) per un tasso di positività pari all'1%.


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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