Venerdì di monitoraggio per l’Italia. I dati, a due settimane dall'allentamento delle misure di contenimeto della pandemia, colorano la Penisola di giallo; a eccezione di Valle D'Aosta, Sicilia e Sardegna. Una situazione positiva, quindi, che porta già a guardare alla possibilità di modificare la road map su riaperture (a pranzo al chiuso già dal 17 maggio?) e revisione del coprifuoco (possibile spostamento alle 23 o alle 24?). A fronte di un Rt medio nazionale a 0,89 si apre la possibilità, al momento solo teorica, di modificare alcune date sulla ripartenza di bar, ristoranti, palestre e catering.
Il possibile nuovo calendario di aperture: ristoranti al chiuso dal 17 maggio? Dipende dai dati sulla pandemia
Coprifuoco, il 14 maggio si decide: dalle 23.00, 24.00 o cancellazione?
A tenere banco è innanzitutto
il tema del coprifuoco. Sull’argomento è in corso da giorni un pressing da parte delle Regioni e delle forze di centro-destra per uno
spostamento dell’entrata in vigore del divieto di circolazione alle 23 o alle 24; se non addirittura una sua cancellazione. Come affermato già affermato dal Governo,
tutto dipende dai dati sull’andamento della situazione epidemiologica. Per questo,
oltre al monitoraggio di oggi, sarà quello del 14 maggio a fare maggiore chiarezza. La possibilità è che
il coprifuoco cambi a partire dal 16 o 17 maggio. La decisione potrebbe essere inserita in un nuovo decreto che dovrebbe prendere corpo la prossima settimana e in cui, come affermato dalla ministra per gli Affari regionali,
Mariastella Gelmini dovrebbe essere inserita a
nche la norma sul certificato verde nazionale per il turismo.
Sul tema del coprifuoco e la sua revisione, qualche informazione in più l'ha rilasciata il ministro degli Esteri,
Luigi Di Maio: «Il 16 maggio? Credo sia una data auspicabile per superare il coprifuoco, ma ovviamente non è un liberi tutti. Ci siamo passati altre volte», ha affermato in collegamento a
L'Aria che Tira su La7. «Tutti vogliamo uscire da quell'incubo. Il tema è superare il coprifuoco per non rientrarci dopo pochi mesi. Non vale solo per l'Italia, sono ore importanti. Ora dobbiamo affrontare l'estate e permettere ai turisti vaccinati di venire in Italia», ha aggiunto Di Maio.
Attraverso la propria pagina Facebook, in diretta, è stato invece il presidente della Regione Campania,
Vincenzo De Luca a mettere le mani avanti: «Sì a ristoranti fino alle 23, ma ho terrore della movida». Un avvertimento destinato soprattutto ai più giovani: «
Nessuna ricreazione da squinternati e feste in casa. Si comincia a respirare ma dobbiamo stare attenti».
Si torna al ristorante al chiuso dal 17 maggio?
Contestualmente alla revisione del coprifuoco c’è poi la possibilità che venga rivista anche
la data da cui scatta il servizio al chiuso per bar, ristoranti e locali pubblici. Attualmente fissata per il primo giugno, l’apertura delle sale interne
potrebbe essere anticipata al 17 maggio. Una data in cui sperano anche le palestre. «Adesso torniamo alla vita. Come a Londra, Stoccolma, Madride Tel Aviv.
Facciamo lavorare la gente al chiuso, all’aperto, di giorno e di sera. Bisogna riaprire, togliere limiti, chiusure, restrizioni e il coprifuoco va portato a mezzanotte o abolito», ha affermato
Matteo Salvini dettando la linea dei propri rappresentanti al Governo.
Ristoranti, servizio al chiuso dal 17? Dipende tutto dai dati
La prostesta e le proposte de ristoratori lombardi
In vista di qulla che potrebbe essere una vera svolta per il settore dell'Horeca, l'
Unione Cuochi Regione Lombardia ha indetto una manifestazione pacifica (intitolata Buttiamo i menu?) sotto la sede della Regione per il
10 maggio alle 17.00. L'obiettivo è quello di portare «all’attenzione dell’opinione pubblica un
protocollo per la ristorazione professionale protetta e di qualità». Un elenco di
10 buone pratiche per garantire agli ospiti «un livello massimo di sicurezza per esperienze fuoricasa buone e sicure».
Dopo oltre un anno di chiusure e limitazioni, infatti,
il 30% degli operatori dell'ospitalità (dai ristoratori agli operatori del banqueting e del catering, passando per stagionali e albergatori)
è stato costretto a chiudere e abbandonare la propria professione. Un ammanco che colpisce al cuore il settore della ristorazione che non può permettersi ulteriori incertezze sulle modalità di esercizio della professione e del servizio.
«Non sarà una protesta plateale che metterà in cattiva luce settore. Scendiamo in piazza per contestare le nomative severe che impattano la nostra attività.
A partire dall'orario di chiusura che rimane il tema più caldo», ha spiegato
Alberto Luca Somaschini, presidente dell'Unione Cuochi Regione Lombardia.
La manifestazione pacifica indetta dall'Unione Cuochi Regione Lombardia
Il "nuovo" cronoprogramma sulle aperture
In attesa delle decisioni,
rispetto al cronoprogramma delle riaperture iniziato il 26 aprile con il ritorno del servizio al tavolo, in zona gialla e solo all'aperto sia a pranzo che a cena,
è possibile tracciare un nuovo (seppur provvisorio) calendario:
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15 maggio: centri commerciali aperti nel fine settimana, ripartono gli stabilimenti balneari e le piscine (all'aperto)
Dal 15 maggio,
aperti nei fine settimana i centri commerciali con l’esclusione di bar e ristoranti al chiuso.
Riparte anche
l'attività degli stabilimenti balneari e delle piscine all'aperto secondo i protocolli avvallati dal Cts. Più precisamente, per i nuotatori questo significa: misurazione della temperatura all'ingresso, in vasca obbligo di mantenere il distanziamento intepersonale garantendo a ciascun utente 7 mq di spazio.
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17 maggio: modifica del coprifuoco e ritorno dei clienti all'interno dei ristoranti
Dopo aver valutato i dati del monitoraggio del 14 maggio,
il coprifuoco potrebbe essere modificato portando l'attivazione delle limitazioni alla circolazione e all'attività di bar e ristoranti alle 23 o alle 24 (se non addirittura a cancellarlo del tutto).
Contestualmente,
potrebbe riprendere l'attività a pranzo (e cena?) al chiuso per i ristoranti.
Le palestre potrebbero anticipare la riapertura secondo le linee guida approvate dal Cts che parlano di misurazione della temperatura all'ingresso, uso della mascherina finché non si inizia l'attività fisica, distanza minima di due metri fra gli utenti, sanificazione degli attrezzi dopo ogni utilizzo. Stessa cosa per le piscine al chiuso.
Anche le palestre puntano a riprendere dal 17 maggio con protocolli stringenti
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1 giugno: si torna in stadi e palazzetti
Si potrà però
tornare negli stadi e nei palazzetti. In zona gialla, ripartono eventi e competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale, riguardanti gli sport individuali e di squadra. La capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso.
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15 giugno: ripartono le fiere
Dal 15 giugno potranno
riprendere le fiere.
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1 luglio: via libera a convegni e congressi; si può andare alle terme liberamente
Dal 1° luglio
ricominciano le attività congressuali e convegnistiche sulla base di precisi protocolli, ancora da predisporre. In ogni caso, sarà permessa la partecipazione degli stranieri, ma sulla base degli obblighi legati al Paese di provenienza.
Nella stessa data si potrà anche tornare negli stabilimenti termali.
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1 agosto: permesse le feste, a partire dai ricevimenti di matrimonio
Cade il bando alle feste e riprendono le attività di banqueting e catering, sopratutto quelle legate al mondo del wedding attualmente ancora fermo nonostante le proteste degli operatori; sopratutto
all'indomani degli assembramenti visti in piazza Duomo a Milano per le celebrazioni dello scudetto dell'Inter.
A meno di soprese, le feste e i ricevimenti nuziali sono bloccati fino a fine luglio
Il monitoraggio del 7 maggio e i nuovi colori
Per quanto riguarda
i nuovi colori delle Regioni, secondo i dati raccolti dall'Istituto superiore di sanità, l'Italia diventa sempre più gialla e
nessuna Regione è in zona rossa. La
Valle D'Aosta, l'unica ancora a rischio alto, diventa arancione. Zona di rischio in cui rimarranno anche
Sicilia e
Sardegna.
Cambio di colore per Calabria, Puglia e Basilicata che passano dall'arancione al giallo.
Tutte le altre Regioni confermano il giallo.
Il bollettino del 7 maggio
Sono 10.554 i nuovi casi di coronavirus in Italia nell ultime 24 ore rispetto agli 11.807 di ieri. I decessi odierni sono 207 (in forte calo rispetto ai 258 di ieri). Per quanto riguarda la situazione tamponi, sono stati 328.612 quelli effettuati per un tasso di positività del 3,2%.