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L'Europa rilancia il turismo: Allentare le restrizioni entro giugno

In una nota della Commissione Ue si chiede agli Stati di diminuire le regole per favorire i viaggi. Approvazione attesa per maggio. «È ora di rilanciare il turismo nella Ue», ha detto la presidente Ursula von der Leyen

 
03 maggio 2021 | 12:56

L'Europa rilancia il turismo: Allentare le restrizioni entro giugno

In una nota della Commissione Ue si chiede agli Stati di diminuire le regole per favorire i viaggi. Approvazione attesa per maggio. «È ora di rilanciare il turismo nella Ue», ha detto la presidente Ursula von der Leyen

03 maggio 2021 | 12:56
 

La Commissione Ue propone agli Stati membri di allentare le misure anti-Covid al momento in vigore così da iniziare a facilitare gli spostamenti per il turismo estivo. Un segnale positivo dopo che nei giorni scorsi il Parlamento Ue aveva modificato le regole sul passaporto vaccinale ritardando l’entrata in vigore al 100% e smorzando un po’ il peso con il quale era stato lanciato. «È ora di rilanciare il turismo nella Ue» ha dichiarato anche la presidente della commissione Ursula von der Leyen.

Meno restrizioni per i viaggi continentali? L'Europa rilancia il turismo: Allentare le restrizioni entro giugno

Meno restrizioni per i viaggi continentali?

Proposta sulla base di un miglioramento dei casi

La proposta è arrivata tenendo conto dei progressi delle campagne di vaccinazione e degli sviluppi della situazione epidemiologica a livello mondiale. Situazione che l’Europa tiene sotto controllo con un sistema di colori simile a quello usato dall’Italia per le regioni. Attualmente l’Italia si trova in zona rossa con la Val d’Aosta unica regione in rosso scuro. Una situazione “positiva” se confrontata con quella del resto d’Europa; la Francia ad esempio è quasi totalmente in rosso scuro, mentre il Portogallo è giallo così come alcune regioni della Spagna. Bruxelles propone di consentire l’ingresso nell’Unione per motivi non essenziali (da leggersi “turismo”) non solo a tutte le persone provenienti da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ue. L’annuncio è stato dato tramite una nota dell’Esecutivo comunitario.

Un piano d'emergenza per chiudere in caso di necessità

La stessa nota diffusa oggi dalla Commissione propone anche di modificare la soglia dei casi usata per determinare una lista di Paesi dai quali possono essere autorizzati gli spostamenti. Tuttavia per prudenza e per bilanciare il rischio Bruxelles suggerisce anche di adottare un meccanismo di “freno d’emergenza” il quale “permetterà agli Stati membri di agire rapidamente e in modo temporaneo per limitare i viaggi da paesi a rischio per il tempo necessario”. L’obiettivo è finalizzare la proposta “entro fine maggio” per poi fare in modo che entri in vigore a giugno. Anche in questo caso un passo avanti che, però, rischia di essere tardivo. Il nodo è sempre quello della programmazione che tocca tanto i turisti quanto, soprattutto, gli addetti ai lavori che devono organizzarsi per tempo per avviare e gestire la stagione estiva.

Green pass, dove siamo rimasti?

Per allentare le catene sarà necessario tuttavia il green pass, lo strumento in fase di perfezionamento che il 10 maggio inizierà ad essere sperimentato (anche in Italia) e che diverrà al 100% operativo in tutta Europa a fine giugno. Il green pass (rinominato Digital green certificate) dovrà accertare che i turisti abbiano ricevuto le due dosi di vaccino e che l’ultima sia stata somministrata 14 giorni prima della partenza. Altrimenti, certificato di guarigione entro 6 mesi o tampone negativo.

Viaggi essenziali, nessuna modifica

Bruxelles conferma invece le tipologie di viaggi ritenute «essenziali» e che saranno sempre ammesse anche nel caso tornassero in vigore le restrizioni: motivi di salute, familiari, professionali, di studio e anche per lavoratori frontalieri e stagionali dell’agricoltura. In attesa che i 27 governi dell’Unione recepiscano le indicazioni di Bruxelles, alcuni singoli Stati si sono già portati avanti. La Grecia, ad esempio, dopo una campagna vaccinale concentratasi nelle isole, dal 14 maggio apre ufficialmente la sua stagione turistica: riapriranno dopo 6 mesi bar e ristoranti all’aperto e sarà consentito l’ingresso nel Paese a chiunque presenti un certificato di vaccinazione o un test negativo eseguito entro le 72 ore prima dell’arrivo. Anche la Spagna ammette l’arrivo di turisti stranieri nelle zona dove l’incidenza dei casi è ormai scesa a poche decine ogni 100mila abitanti. In questo perimetro rientrano regioni di alto richiamo turistico come le Baleari e le Canarie.

Positive le reazioni del turismo italiano. "Finalmente - si legge in una nota di Confindustria Alberghi - segnali positivi ed importanti. L’aumento delle vaccinazioni ed il quadro generale dell’epidemia in Europa e negli Usa sta cambiando rapidamente lo scenario. Anche il Regno Unito da metà giugno rimuoverà il divieto che oggi blocca il turismo all’estero. È necessario che anche l’Italia tenga il passo ed acceleri nella definizione di un calendario dei prossimi step, orari, aperture, coprifuoco. Sono settimane cruciali queste. Stiamo vedendo un aumento delle richieste, ma i clienti vogliono essere rassicurati su cosa si potrà fare nei prossimi mesi. Abbiamo bisogno di risposte oggi per evitare di perdere quote di mercato nei prossimi mesi a favore di Paesi più organizzati che ad oggi già dispongono di un piano di aperture".

Parole soddisfatte anche quelle di Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo: «Arriva un assist importante da Bruxelles per rilanciare il turismo, un’opportunità che non possiamo assolutamente lasciarci sfuggire. Tra restrizioni e incertezze sulle regole la stagione turistica estiva 2021 è partita male e rischia di registrare cali importanti di presenze e fatturati rispetto allo scorso anno, ora il Paese deve spingere sull’acceleratore altrimenti rischiamo di essere ‘bruciati’ dagli altri paesi europei sul rilancio del comparto. Servono coraggio e chiarezza bisogna rivedere immediatamente il coprifuoco e le attività hanno bisogno di un cronoprogramma certo, conoscere subito le modalità con cui far ripartire il turismo nei prossimi mesi, diversamente non sarà possibile progettare il riavvio delle attività: il tutto nel massimo rispetto dei protocolli e delle regole di sicurezza che il mondo delle imprese si è dato e che, ricordiamo, sono tra le più rigide tra quelle adottate rispetto ad altri paesi europei”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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