Lusso e ospitalità dovrebbero essere le parole d'ordine del modello turistico italiano. Ma non sempre è così. A ricordarlo è l'approfondimento di Altagamma realizzato in collaborazione con Bain, Boston Consulting Group, Enit-Agenzia Nazionale del Turismoe e Global Blue che ha misurato il potenziale inespresso di una nicchia che, sebbene interessi solo l'1% di imprese di soggiorno e occupi il 3% delle notti, genere il 15% del fatturato totale dell'ospitalità e attira il 25% della spesa turistica totale. Un "tesoro" che potrebbe essere ulteriormente sfruttato a fronte di investimenti e progetti di promozione del territorio e delle sue eccellenze verso i 100 miliardi di euro.
Il turismo di alta gamma, considerato anche l'indotto, vale 60 miliardi di euro in Italia
Matteo Lunelli: «L'Italia deve ridirezionare verso l'alto l'offerta turistica»
Come ricordato dal
presidente di Altagamma, Matteo Lunelli «un ulteriore sviluppo del turismo di alta gamma può dunque portare a una crescita esponenziale dell'indotto e divenire una
leva strategica di crescita del Paese». Insomma c'è ancora spazio per
crescere oltre i 60 miliardi del turismo di alta gamma (considerando tutto l'indotto). Soprattutto in vista della
ripresa dei flussi turistici internazionali, con il ritorno di cinesi, russi, americani ed europei che generano il 60% delle vendite dei beni di lusso in Italia. Per questo, Lunelli ha chiesto «un
necessario intervento per ridirezionare verso l'alto l'offerta turistica italiana. Bisogna proporre offerte adeguate per eseigenze specifiche. La chiave è la personalizzazione dell'offerta».
Le
raccomandazioni di Altagamma su quelle che dovrebbero essere le leve prioritarie del piano strategico di sviluppo del turismo di alta gamma sono contenute nel libro“Turismo di Alta Gamma. Leva strategica per l’Italia”:
- Qualità e diffusione di hotel di eccellenza e residenze iconiche;
- Offerta turistica diversificata ed esperienze personalizzate;
- Mobilità innovativa ed esclusiva;
- Nuovo Piano di comunicazione digitale per l’alto di gamma;
- Network di scuole di alta formazione turistica;
- Destagionalizzazione attraverso eventi/nuove destinazioni;
- Defiscalizzazione per smart living in Italia;
- Riposizionamento per le destinazioni di interesse primario;
- Piano di accelerazione sui turisti asiatici/cinesi.
Turismo di alta gamma, effetto moltiplicatore sulla ristorazione e lo shopping
Nel caso l'Italia decidesse di seguire questa direzione, allora, secondo
il report di Bain & Company, riuscirebbe a innescare un
meccanismo moltiplicatore. Già ora, se il turista normale spende il 58% in ristorazione e shopping, quello di fascia alta ben il 72%, con un incremento di valore per il territorio del 14%. A beneficiarne
destinazioni come Milano e Roma, nella top 5 delle città più scelte dai viaggiatori di élite nel mondo; la costiera amalfitana (al 4° posto delle mete balneari più richieste); Cortina e Madonna di Campiglio "solo" al 7° e 8° posto delle destinazioni montane.
L’
Italia è infatti il Paese più desiderato dai viaggiatori di alta gamma, ma non quello più visitato: prima è la Francia, seconda la Gran Bretagna, terzo il Belpaese. Tra i fattori critici: una minore percezionedi “standard di qualità” in strutture e servizi, la mancanza di un’offerta di intrattenimentoe un’agenda di eventi per un pubblico affluente globale, complessità logistica di
un Paese ricco di bellezza diffusa sul territorio, la mancanza di pochi messaggi chiari alla massa critica.
I viaggiatori di lusso spendono il 72% del proprio budget in vacanza per shopping e ristorazione
Il profilo del true luxury traveller: in hotel 5 stelle dove vanno gli influencer
Ma
chi sono i viagiattori di alta gamma? Il profilo è stato tracciato da Bonston Consulting Group. Si tratta di viaggiatori che spendono in media più di
20mila euro a testa in viaggi di lusso, trasporti sclusi, e oltre 15mila euro a persona in shopping di beni di lusso nel percorso di viaggio.
Soggiornano preferibilmente in hotel a 5 stelle per viaggi di più di 5 giorni (34% dei casi). A guidare le loro scelte d'acquisto,
la comunità degli influencer e celebrità (23% dei casi), passaparola (18%)eblog di viaggi (18%), a riviste specializzate (17%), e pubblicità online(13%).Il peso degli Influencer è ancora più rilevante per Millennial e Generazione Z (26%) e per i cinesi (28%).
Per ingaggiarli, e farli prenotare, il canale preferito è quello dei
travel concierge desk e delle
agenzia di viaggio specializzate. Anche se
Millennials e Generazione Z sfruttano con disinvoltura anche il canale diretto e le piattaforme terze. E preferiscono ville e dimore private in affitto (31%). Set perfetti per la condivisione dell'esperienza di viaggio sui social media.
Nel rapporto con l'Italia, secondo Bcg circa
il 45% dei true luxury travellersè stato almeno una volta in Italia negli ultimi 5 anni e circa il 13% per almeno 4 volte negliultimi 5 anni (in prevalenza europei o russi).
Il 14% ha scelto l’Italia per città d’arte, il 10% per città metropolitane e il 9% per località di mare, 9% di montagna, 9% di campagna. A livello globale, l'Italia è al
1° posto con le sue destinazioni di città d’arte e di campagna, al 2° con montagna e grandi città,
ma solo al 4° con le destinazioni di mare, che è peraltro la tipologia di meta preferita dal target (29% del totale dei giorni di vacanza).
Le dimore e ville storiche sono le destinazioni preferite per i Millennials e la Gen Z
Esperienze di viaggio: cicloturismo e yachting, settori da migliorare
In termini di
esperienze di viaggio l’Italia risulta la meta preferita al mondo per l’enogastronomiae, l’arte e la cultura .Ha una
percezione intermedia per yachting e itinerari ciclistici (con ampi margini di miglioramento) mentre non è tra le mete preferite di chi ricerca esperienze legate a Spa/benessere, a sport e natura e al golf.