Il Covid ha causato tanti danni, in ogni settore e in ogni senso. Ma, unica nota positiva, ha messo le ali al settore alimentare spingendo su innovazione e nuovi servizi. Oltre il 50% delle imprese alimentari ha, inoltre, migliorato il proprio andamento economico rispetto al 2019 pur avendo registrato un significativo peggioramento dei prezzi praticati dai fornitori. A dirlo l’indagine di mercato dell’Osservatorio 2021 Fida, (supermercati, discount, minimarket ed esercizi non specializzati, commercio al dettaglio in esercizi specializzati) sul ruolo della distribuzione alimentare nella crisi economica e sanitaria del Paese.
Il Covid mette le ali al settore alimentare: più innovazione e nuovi servizi
Boom della digitalizzazione
Un vero boom sul lato digitalizzazione, fortemente accelerata dalla pandemia. Prima della crisi sanitaria il 13% accettava prenotazioni della spesa tramite Social Network o Whatsapp, oggi sono il 31%; prima della crisi, l’11% delle imprese offriva ai consumatori la possibilità di effettuare la spesa online sul sito dell’impresa o tramite posta elettronica, oggi il 27%.
Consumatori sempre più digitali
Sul fronte dei consumatori, la pandemia ha profondamente modificato i comportamenti di acquisto. Oggi quasi il 20% acquista prodotti alimentari online almeno una volta al mese, e lo fa principalmente perché in questo modo può fare la spesa a qualsiasi orario, nel 50% dei casi inoltre presso un negozio dove precedentemente non acquistava di persona.
In particolare oggi: il 20,0% prenota la spesa tramite telefono, il 72,9% ha iniziato a farlo a causa del Covid; il 53,6% continuerà a farlo anche al termine dell’emergenza nella stessa maniera. Il 22,8% usufruisce del servizio di consegna a domicilio: il 65,6% ha iniziato a farlo a causa del covid; il 52,2% continuerà a servirsene anche al termine dell’emergenza nella stessa maniera.
Credito: accolta la domanda del 72,9% delle imprese
Sul fronte del credito, il 42% delle imprese ne ha fatto richiesta nel corso del 2020.
Tra queste il 72,9% ha visto accolta la propria domanda, mentre l’8,6% è ancora in attesa di conoscerne l’esito.
Bocciati il cashback e la lotteria degli scontrini
Bocciato senza appello il cashback, dall’82,1% delle imprese del settore, principalmente a causa delle commissioni per le transazioni troppo elevate.
Altra bocciatura arriva per la lotteria degli scontrini solo il 3,2% delle imprese ha visto aumentare le visite da parte dei propri clienti abituali e solo l’1,2% delle imprese afferma di avere aumentato i propri ricavi grazie alla lotteria degli scontrini.
«Il dettaglio alimentare ha dimostrato una capacità di adattamento alla pandemia ed alle conseguenti nuove richieste dei consumatori, encomiabile – ha dichiarato
Donatella Prampolini, presidente Fida e vice presidente di Confcommercio - Gli imprenditori hanno colto la necessità di nuovi servizi da parte dei clienti e sono stati capaci di colmare in poche settimane in gap infrastrutturale. Per far crescere il sistema imprenditoriale non servono le lotterie degli scontrini, ma semplificazioni nei processi di cambiamento».