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Studiare la storia del vino per investire nell'enoturismo

Presentazione online il 9 aprile per il volume scritto a due mani da Dario Stefàno e da Donatella Cinelli Colombini. Un vademecum su tutto quello che c’è da sapere a livello normativo, ma anche una guida per gli imprenditori

 
07 aprile 2021 | 10:59

Studiare la storia del vino per investire nell'enoturismo

Presentazione online il 9 aprile per il volume scritto a due mani da Dario Stefàno e da Donatella Cinelli Colombini. Un vademecum su tutto quello che c’è da sapere a livello normativo, ma anche una guida per gli imprenditori

07 aprile 2021 | 10:59
 

Un vademecum su tutto quello che c’è da sapere sulla storia del vino e il suo inquadramento concettuale e normativo, sulla scia soprattutto dell’approvazione del decreto del 12 marzo 2019 che disciplina il settore, sempre più asset strategico per lo sviluppo della vitivinicoltura italiana.

Questo il contenuto del volume “Turismo del Vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche” che sarà presentato in diretta streaming venerdì 9 aprile, alle ore 11, sul canale youtube del Senato della Repubblica dalla Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama. Il libro è stato scritto a due mani dal senatore Dario Stefàno, presidente della Commissione politiche dell’Unione europea del Senato, e da Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del Movimento Turismo del Vino. Lo scopo è quello di analizzare il fenomeno dell’enoturismo in Italia, contestualizzato all’interno di un giacimento vitivinicolo unico al mondo e di una varietà ampelografica di alto valore paesaggistico, naturalistico ed economico-produttivo.

Puntare sul turismo del vino come locomotore della ripartenza turistica “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche”

Puntare sul turismo del vino come locomotore della ripartenza turistica


Ma il volume è anche una guida per gli imprenditori, che trovano raccolti consigli e regole da seguire per collocare la propria cantina tra le wine destination più ricercate e gestire l’enoturismo in una logica di sviluppo economico e sostenibilità ambientale e sociale, tenendo comunque presenti tutte le prescrizioni di sicurezza necessarie in tempo di Covid19.

«Puntare sul turismo del vino come locomotore della ripartenza turistica - ricorda Donatella Cinelli Colombini - significa dare concreta applicazione agli obiettivi europei Next Generation-Recovery. L’enoturismo infatti richiede, soprattutto in questo momento, un ampio uso della tecnologia digitale e di conseguenza richiede un netto miglioramento della connettività nelle campagne. Le prospettive sono di un turismo sempre più lento, diffuso e destagionalizzato, in grado di offrire ai giovani un futuro di vita e di lavoro in campagna ma anche di avvicinare chi produce agroalimentare a chi lo consuma, anche in termini di shopping, accrescendo la cultura alimentare e incentivando scelte nutrizionali più sane e rispettose dell’ambiente».

Donatella Cinelli Colombini “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche”
Donatella Cinelli Colombini

Un mix di teoria e concretezza

Nel libro, che si presenta quindi come un mix di teoria e concretezza capace di indirizzare i territori del vino e le cantine verso un futuro importante, si parla non solo di storia e normative, ma anche di progettualità in chiave europea. Si parla delle molteplici sfaccettature del vino che ne fanno un elemento strategico per l’economia italiana dai punti di vista sia della cultura sia turistico, sia della politica agroalimentare.

«Il vino e in generale l’agroalimentare d’eccellenza sono i locomotori della ripartenza turistica»,  annota Dario Stefàno, estensore della prima normativa sul turismo in cantina facendo esplicito riferimento al ruolo primario dell’agroalimentare come calamita dei visitatori stranieri, ruolo in cui ha addirittura superato l’arte e la cultura, di cui il nostro Paese è ricchissima. «Per questo – aggiunge - un manuale sul “Turismo del vino in Italia”, dove si insegnano i principi e la pratica della wine hospitality, è importantissimo e permette di trasformare le 25-30mila cantine italiane aperte al pubblico in propulsori di sviluppo. Esso può diventare il primo mattone di una enorme costruzione che nell’auspicio di tutti, userà il vino e le eccellenze agroalimentari per una rinascita più veloce, sostenibile e duratura del nostro Paese».

La wine hospitality come propulsore di sviluppo “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche”
La wine hospitality deve essere un propulsore di sviluppo


Nell’ottica di coinvolgere il mondo delle istituzioni, sottolineando l’importanza della fusione in un progetto unitario al fine di elaborare una strategia congiunta di rilancio del sistema Paese, alla presentazione del libro interverranno anche tre membri dell’attuale esecutivo, il ministro della Cultura Dario Franceschini, quello del Turismo Massimo Garavaglia e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli. Tra gli ospiti, anche il presidente di Assoenologi nonché presidente dell'Union internationale des Œnologues Riccardo Cotarella, il conduttore e autore televisivo Federico Quaranta e il giornalista di Edagricole Lorenzo Tosi.
 
Per informazioni: www.movimentiturismodelvino.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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