Dopo
Pasqua, come promesso, ecco le
proteste. Tante da
Milano a
Roma. Tre in particolare le categorie coinvolte: i bus turistici, gli ambulanti e i ristoratori. Non poteva essere altrimenti visto che sono alcune delle principali categorie colpite economicamente dalla crisi e quelle più bersagliate dalle restrizioni imposte dal
Governo.
E così a Milano e lungo la Napoli-Roma
ambulanti e
bus turistici hanno manifestato chiedendo di lavorare visti i ristori ridicoli. A Roma invece, davanti a Montecitorio ecco i
ristoratori in protesta, insieme ai no mask e a Casa Pound, con una protesta organizzata da Ristoratori in piazza
Montecitorio, tensioni con la polizia: in molti senza mascherina, Mio Italia, Movimento Io Apro, La Rete delle Partite Iva, Apit Italia, Pin, Associazione Fieristi Italiana e Lo Sport è Salute. In questa occasione si sono registrati momenti di tensione con lancio di bottigliette e tentativi di sfondare il cordone creato dalle Forze dell'Ordine in tenuta anti sommossa.
La protesta di Roma
Nella manifestazione, un poliziotto ferito
La
manifestazione è iniziata nel primo pomeriggio dopo il comizio di
Vittorio Sgarbi. Poi un nutrito gruppo (con molti soggetti visibilmente senza mascherina) ha intonato cori di insulti contro il ministro
Roberto Speranza e il Premier,
Mario Draghi chiedendo aiuti e di poter tornare a lavorare. Due gli attimi di tensione con lancio di oggetti e gli agenti costretti ad arginare la facinorisità dei protagonisti. Nell'occasione un
poliziotto è stato ferito al volto. L'agente, secondo quanto si apprende, ha ricevuto una prima medicazione a
Palazzo Chigi, sede del governo, poi è stato portato in ospedale per un controllo più accurato.
A Milano invece sono scesi in strada gli ambulanti che vogliono tornare a lavorare. In piazza Duca d'Aosta, davanti alla stazione Centrale, sono arrivati con cartelli chiedendo di ottenere
ristori ma soprattutto di poter
riaprire le loro attività.
Sui gravi episodi accaduti a Roma è intervenuta la Fipe: "Sono mesi che poniamo il tema dei rischi sociali correlati ai danni di natura economica che stanno devastando i Pubblici Esercizi italiani. Il ruolo di Corpi Intermedi affidabili e responsabili in questa fase delicata è stato anche quello di filtrare le difficoltà nel settore, tenendo sotto controllo il comprensibile disagio sociale che ardeva sotto il fuoco della grave crisi economica. Però una cosa sono i bisogni, i problemi e le aspettative del settore, che conosciamo come nessun altro, un'altra il modo di rappresentarle, dove la legalità e il rispetto istituzionale sono per Fipe-Confcommercio pre-requisiti inderogabili".
Proteste su Dpcm e chiusure
"I
Dpcm sono inutili", "I
vostri ristori sono elemosina, noi vogliamo lavorare" sono alcuni dei cartelli che hanno mostrato mentre occupavano parte di via Vittori Pisani e via Vitruvio, la strada che passa davanti alla
stazione, bloccando il
traffico. Per questo alcune linee di bus e metro sono state deviate.
Sempre stamattina è però andata in scena anche un'altra
protesta, quella degli autobus da noleggio che hanno cercato di arrivare davanti al palazzo della
Regione per far sentire le loro ragioni e farsi ricevere dall'assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi, Anche in questo caso le richieste vanno dalla proroga della moratoria sul pagamento dei finanziamenti, a "
ristori per sopravvivere" alla possibilità di lavorare.
La protesta a Milano
Occupazione sulla Napoli-Roma
Occupazione anche sull’autostrada
Napoli-Roma all’altezza di Marcianise in entrambi i sensi di marcia da parte degli operatori mercatali e degli ambulanti. «Noi non ce l’abbiamo con i
supermercati, difendiamo solo il nostro diritto a
lavorare. Sembra che il problema dei contagi esista solo nei mercati, ma non è così. Qualcosa è stato sbagliato nella gestione dell’emergenza ma non possiamo pagare solo noi. Perchè se non moriamo di
virus, moriamo di Stato», lamentano i
manifestanti.