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Nessuna speranza per i locali al chiuso. Ma il Governo vara il "certificato verde"

Dopo il parere del Comitato tecnico scientifico, ecco la bozza con le prime indicazioni sul decreto in vigore dal 26 aprile. Dall'1 giugno riparte il servizio al chiuso nei locali (salta la distanza dei due metri). Ma la vera novità è il pass per gli spostamenti: digitale o cartaceo, varrà sei mesi per vaccinati e guariti. Solo 48 ore, invece, per chi ha fatto un test molecolare o antigenico

20 aprile 2021 | 19:30
11 regioni puntano al giallo Il Governo conferma la road map. Nessuna speranza per i locali al chiuso
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Nessuna speranza per i locali al chiuso. Ma il Governo vara il "certificato verde"

Dopo il parere del Comitato tecnico scientifico, ecco la bozza con le prime indicazioni sul decreto in vigore dal 26 aprile. Dall'1 giugno riparte il servizio al chiuso nei locali (salta la distanza dei due metri). Ma la vera novità è il pass per gli spostamenti: digitale o cartaceo, varrà sei mesi per vaccinati e guariti. Solo 48 ore, invece, per chi ha fatto un test molecolare o antigenico

20 aprile 2021 | 19:30
 

Il percorso verso il prossimo decreto che dovrebbe entrare in vigore il 26 aprile e sostituire quello attualmente in atto (e in scadenza il 30 del mese) procede spedito dopo le valutazioni del Comitato tecnico scientifico chiamato a dare il proprio parere su pass per gli spostamenti, riapertura di palestre e piscine, ma sopratutto sul protocollo elaborato dalle Regioni e in cui si proponeva tutta una serie di misure per ripartire in sicurezza, ma spediti: dai ristoranti ai cinema. Risultato? Una bozza in cui tornano le zone gialle e arriva la "certificazione verde" per passare da una Regione di colore diverso a un'altra. E per ora nella bozza resta la chiusura di ristoranti e bar 'al chiuso' fino all'1 giugno. Questo sulla base di un andamento che a oggi conta ancora quasi 400 morti al giorno.

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11 regioni puntano al giallo

Spostamenti, ecco la "certificazione verde"

Per quanto riguarda il tema degli spostamenti, dopo l'annuncio del pass, arriva quello della "certificazione verde". Necessaria per spostarsi tra Regioni di colore diverso, il certificato potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e i guariti dal Covid. Il documento sarà consegnato, su richiesta dell'interessato, alla fine di un ciclo di vaccinazione direttamente dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione (e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato); oppure, nel caso di una guarigione, dall'ospedale, medico di base o pediatra che ha seguito il paziente. Le certificazioni di guarigione rilasciate precedentemente alla data di entrata in vigore del nuovo decreto continueranno ad avere validità per sei mesi a decorrere dalla data indicata nella certificazione.

Varranno invece 48 ore i certificati per chi abbia effettuato test molecolare o antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie. 

Doppione del green pass europeo?

Il rischio è che il "certificato verde" possa risultare un doppione dell'imminente arrivo del green pass europeo previsto per l'1 giugno e a regime dall'1 luglio. In tal senso, nella bozza, si legge che «le certificazioni verdi rilasciate in conformità al diritto vigente negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute come equivalenti a quelle disciplinate dal presente articolo e valide ai fini del presente decreto». E ancora: «Le disposizioni di cui al presente articolo sono applicabili in ambito nazionale fino alla data di entrata in vigore degli atti delegati per l’attuazione delle disposizioni di cui al regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio su un quadro per il rilascio, la verifica e l'accettazione di certificazioni interoperabili relativi alla vaccinazione, ai test e alla guarigione per agevolare la libera circolazione all’interno dell’Unione Europea durante la pandemia».

Gli spostamenti in Regione e nel comune

Per quanto riguarda gli spostamenti in ambito regionale (in zona gialla) e in ambito comunale (in zona arancione), dal 1° maggio al 15 giugno, la bozza del nuovo decreto ricorda che è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel rispetto dei limiti orari e di quattro persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi nel luogo di destinazione (oltre ai minorenni).

Dal 26 aprile si apre all’aperto e nei ristoranti di hotel, autogrill e stazioni. Restano i ristoranti-mensa

Alla fine le spinte delle Regioni, del centro-destra, nonché delle associazioni di categoria per ottenere un alleggerimento del coprifuoco e una riapertura anticipata anche dei locali al chiuso in fascia gialla, sembrano infrangersi a leggere la bozza che dovrà essere approvata dal consiglio dei ministri. Dal 26 aprile 2021, nella zona gialla saranno quindi consentite le attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari del coprifuoco alle 22.00. Non c’è però nessuna indicazione di cosa si intenda per spazio all’aperto… Resta poi consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati (senza indicare però il distanziamento dei tavoli, quindi a 1 metro si presume, ndr).

Restano comunque aperti bar ristoranti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali e negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Restano aperte anche tutte le attività delle mense, anche quelle trasferite in ristoranti (quindi al chiuso).

fino al 1° salta l'apertura di bar e ristoranti al chiuso No al servizio al chiuso nei localiIl Governo vara il
fino al 1° salta l'apertura di bar e ristoranti al chiuso

Al chiuso si apre dal 1° giugno ma con tavoli a 1 metro

Dal 1° giugno, sempre nelle sole zone gialle le attività dei servizi di ristorazione saranno poi consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5 alle 18, o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri. Ciò significa che il Governo potrebbe decidere in qualunque momento di portare l’orario anche a cena. E anche in questo caso non viene fissato un distanziamento fra i tavoli come si pensava di 2 metri, per cui è possibile che a questo punto resti la misura di 1 metro.

Le terme aprono dal 1° luglio

Bisognerà aspettare fino al 1° luglio per le attività dei centri termali, quando si apriranno anche i parchi tematici e di divertimento,

Dal 15 maggio aperti nei fine settimana i centri commerciali e dal 1° luglio partono le fiere

Dal 15 maggio, in zona gialla, saranno aperti anche nei fine settimana tutti i negozi dei centri commerciali, con l’esclusione ovviamente di bar e ristoranti al chiuso. Per le fiere bisognerà invece attendere il 1° luglio sulla base di precisi protocolli da predisporre. Sarà permesso la partecipazione degli stranieri, ma sulla base degli obblighi legati al Paese di provenienza.

Sport all’aperto dal 26 aprile, dal 15 maggio le piscine e dal 1° giugno le palestre

Sempre dal 26 aprile, in zona gialla, sarà consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto, quindi anche basket e calcetto. È però interdetto l’uso di spogliatoi. A decorrere dal 15 maggio 2021 in zona gialla si apriranno le piscine all’aperto e dal 1° giugno le palestre. Mancano nel decreto riferimenti più precisi rinviati ai protocolli.

Allo stadio dall'1 giugno

Gli stadi ?Dal 1° giugno, in zona gialla, ripartono eventi e competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale, riguardanti gli sport individuali e di squadra. La capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso.

Cinema e teatri aprono dal 26 aprile

Dal 26 aprile, in zona gialla, si aprono teatri, ,sale da concerto, cinema, cinema, live-club e altri locali o spazi anche all’aperto ma con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita «non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.

Al Consiglio dei ministri l'ultima parola

Dopo aver letto la valutazione degli esperti del Cts, toccherà al Consiglio dei ministri esprimere l'ultima parola. Il Cdm dovrebbe essere convocato per il 21 o 22 aprile, per procedere all'approvazione del documento finale non più tardi del 23 aprile.



Il bolletino del 20 aprile

Lo scenario di oggi parla di 12.074 nuovi casi positivi registrati e 390 decessi. Alto ancora il numero delle vittime, ma il tasso di positività scende notevolmente al 4,1%.

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