Un Ministro capace, attento, disponibile, premuroso, dedito alla causa. La Federazione italiana pubblici esercizi ha ospitato il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia nel corso dell’ultimo consiglio direttivo e la sensazione che hanno avuto i vertici è stata assai positiva.
Era stato lo stesso presidente della Fipe, Lino Stoppani a volere fortemente Garavaglia presente così da permettergli di ascoltare il dramma nel quale stanno vivendo i pubblici esercizi a causa delle misure restrittive per il contenimento della pandemia e a dare risposte agli imprenditori.
Garavaglia apre alla ristorazioneI numeri della crisi«Nel 2020 – ha spiegato Stoppani - le
aziende del settore hanno perso circa il 38% del proprio fatturato. Sono stati bruciati oltre 35 miliardi di euro, 300mila posti di lavoro e 22mila aziende sono
scomparse. Davanti a questi numeri i sostegni non possono essere sufficienti. L’unica ricetta è riaprire, in sicurezza ovviamente. Siamo pronti a confrontarci con il nuovo
Cts e il ministero della Salute per un nuovo protocollo, più stringente e controlli rigorosi».
Calugi: Mostrata grande attenzioneGaravaglia ha dimostrato apertura su diversi fronti, non promesse pindariche, ma parole spese con misura e capaci di ridare speranza. «Ci ha fatto piacere che il Ministro abbia dato un’
attenzione mai vista prima - ha detto il direttore generale della Fipe,
Roberto Calugi - sia in termini proprio di tempo dedicato all’ascolto, che di pazienza nell’ascoltare le anime della federazione che hanno espresso le
difficoltà del momento ma anche l’auspicio di una collaborazione importante con il nuovo Ministro».
Obiettivo: partecipare al MinisteroL’obiettivo massimo (e ormai storico) della Federazione è quello di poter entrare a pieno titolo nel
ministero del Turismo così da poter portare ai vertici governativi le problematiche del settore e proporre
soluzioni efficaci. «Al Ministro - ha detto Calugi - abbiamo chiesto
3 cose: poter dare il nostro contributo ed essere riconosciuti a pieno titolo nei
programmi legati al turismo e in questo senso il Ministro ha dato un riscontro positivo garantendo l’inclusione della
ristorazione e dell’
intrattenimento. Secondo: progettare una ripartenza che abbia nella
campagna vaccinale uno snodo cruciale. Terzo: Maggiori aiuti economici e agevolazioni, come la restituzione dei
prestiti da spostare ai 15 anni (dai 6 attuali) e la revisione dei
canoni d’affitto che sulle imprese del settore continuano a pesare eccessivamente».
Profilo preparatoQualcuno al momento dell’
elezione ha criticato la scelta di Garavaglia ritenendolo troppo lontano dal mondo del turismo e quindi non idoneo per ricoprire un ruolo così importante. Non la pensa così Calugi: «Ha dato risposte positive - ha detto - si è rivelato essere un profilo molto interessante che dà
risposte di merito. Se poi devo giudicarlo dalla quantità di pagine di appunti che ha preso non posso che ritenermi
fiducioso nel suo operato. Io non credo sia necessario venire dal mondo del turismo per presiedere quel dicastero, in più lui viene da un’amministrazione locale che lo favorirà nella gestione».
Inevitabile dare comunque uno sguardo al futuro che esuli dal rapporto - comunque doveroso - tra turismo e ristorazione.
Fiducia sulle aperture«Tra la
primavera e l’
estate - ha spiegato Calugi - io penso che si possa tornare ad una
normalità. Siamo più ottimisti dell’anno scorso, ma la ripresa non può che fondarsi su un’accelerazione del piano
vaccinale, non c’è piano B, bisogna per forza andare in questa direzione. Occorre somministrare dosi agli anziani, alle persone più deboli e abbattere urgentemente la curva della
mortalità».