Nel discorso al Senato (ripreso poi anche alla Camera) sul vertice europeo che inizierà giovedì, il presidente del Consiglio dei ministri
Mario Draghi fa sentire la propria voce per delineare la linea del
Governo sulle
riaperture dopo Pasqua.
Draghi ha indicato maggiori aperture dopo PasquaDraghi pensa alle riaperture, ma si parte dalla scuola«Mentre stiamo
vaccinando è bene
iniziare a pianificare le aperture», ha affermato in un passaggio del suo discorso il presidente Draghi. Tutto dipenden quindi dalla situazione epidemiologica. Nel caso in cui fosse sotto controllo dopo le vacanze, «cominceremo a riaprire la
scuola in primis, con le primarie e l’infanzia anche nelle zone rosse, allo scadere delle attuali restrizioni». L'attuale Dpcm, infatti, scade il 6 aprile e per allora il Governo punta a raggiungere una situazione di stabilità tale da implementare ulteriori aperture per il resto delle attività
commerciali.
In Europa per accelerare il green passDraghi ha parlato anche del
certificato vaccinale. La discussione alla Commissione europea è in atto e sta cercando di predisporre la soluzione del
green pass per chi ha già ricevuto le dosi del siero anti-Covid. «Per il certificato verde digitale l’obiettivo è dare entro tre mesi un certificato
digitale a coloro che sono stati vaccinati, che hanno effettuato un test diagnostico o che sono guariti.
La libertà di movimento deve andare di pari passo con la garanzia della salute. Questo obiettivo va perseguito senza discriminazioni e nella tutela dei dati sensibili dei cittadini. È un processo complesso», ha commentato Draghi.
Vaccini, il richiamo alle RegioniFra i temi affrontati da Draghi anche quello della
campagna vaccinale. Qui, il presidente del Consiglio ha portato il suo primo affondo alle
Regioni relativamente a eventuali episodi di favoritismo nella somministrazione del vaccino: «Per quanto riguarda la
copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale».
L'obiettivo è quello di arrivare a 500mila
vaccinazioni al giorno. Nelle prime tre settimane di marzo, la media giornaliera delle somministrazioni è stata di quasi 170.000 dosi al giorno, più del doppio che nei due mesi precedenti.
Nel pomeriggio, alla Camera, Draghi ha aggiunto che «il Governo renderà pubblici questa settimana tutti i
dati sui vaccini sul sito della Presidenza del Consiglio, Regione per Regione, categoria di età per categoria di età».
9 italiani su 10 non si fidano dei luoghi pubbliciMa come già evidenziato in altre occasioni sorge il dubbio che questa voglia matta di aperture possa non incontrare il favore degli italiani. Quasi nove
italiani su dieci (86%) infatti hanno detto addio a bar, ristoranti, pizzerie evitando di andare fuori per colazione, pranzo o cena a causa dell’emergenza
Covid. Emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat sul comportamento dei cittadini durante la
seconda ondata epidemica.
Una situazione generata dalle
chiusure a singhiozzo dei servizi di ristorazione ma anche dalla paura dei contagi che ha determinato il crollo delle presenze con un impatto devastante su fatturati ed occupazione. Un auto isolamento a tavola che ha riguardato anche le visite a casa di
parenti o amici per andare a cena o a pranzo (70%) con effetti sul piano delle relazioni sociale soprattutto per le molte persone sole ed anziane.
La situazione rischia di aggravarsi per le prossime
festività di
Pasqua per i limiti fissati lungo tutta la Penisola con un perdita stimata per sole 2 settimane in circa 3,2 miliardi per il lockdown di tutti i servizi di ristorazione fino a dopo le feste di Pasqua e Pasquetta. Sono infatti 7 milioni gli italiani che tradizionalmente consumano il
pranzo fuori casa a Pasqua per una spesa stimata pari a 400 milioni mentre ben un italiano su tre (32%) dovrà rivedere i propri programmi nel lungo weekend di Pasquetta dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, alle visite a parenti e amici e alle
vacanze.
Duramente colpiti gli oltre 24mila
agriturismi presenti in Italia, ma le difficoltà della ristorazione travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con
vino e
cibi invenduti. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori.
Anche alla luce dell’avanzare della campagna di
vaccinazione è importante iniziare a pensare alle riaperture in sicurezza dei locali della ristorazione dove sono state adottate importanti misure, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.