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Per il Turismo serve un Ministero vero. Gli hotel chiedono competenze più ampie

Federalberghi, in audizione al Senato, ha auspicato un cambio di passo e di prospettiva che porti il turismo ad avere davvero una trasversalità di interessi e capacità con meno parole e annunci e più fatti

 
17 marzo 2021 | 17:33

Per il Turismo serve un Ministero vero. Gli hotel chiedono competenze più ampie

Federalberghi, in audizione al Senato, ha auspicato un cambio di passo e di prospettiva che porti il turismo ad avere davvero una trasversalità di interessi e capacità con meno parole e annunci e più fatti

17 marzo 2021 | 17:33
 

Sulla valorizzazione del turismo italiano se ne sono dette molte, ma se ne sono fatte poche. Il Paese più bello del mondo con uno dei sistemi di ricettività, pubblicità, proposta più vetusti e meno di appeal. Tra i tanti paroloni utilizzati in questi anni c’è “trasversale” per dire che il turismo tocca diversi settori; ma questa caratteristica, secondo alcuni, si è ritorta contro diventando una scusa per non dare a nessuno la responsabilità di agire.

Un turismo sempre più trasversale Al Turismo serve un Ministero vero Gli hotel: Competenze ampie

Un turismo sempre più trasversale


La posizione di Federalberghi
«Molto spesso - ha detto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, nel suo intervento alla Camera in occasione dell’audizione in Commissione I riguardo il Ddl sul riordino delle attribuzioni dei Ministeri - si parla del carattere trasversale del turismo, ma quasi mai se ne traggono le conseguenze. La trasversalità è stata per lungo tempo utilizzata come alibi per eludere le richieste di istituire un Ministero ad hoc. Noi auspichiamo un cambio di prospettiva, in cui la trasversalità del turismo costituisca la premessa per la definizione del perimetro d’azione del nuovo Ministero».

Il nuovo Ministero ora c’è perché Mario Draghi lo ha istituito piazzando al vertice Massimo Garavaglia. Ma è apparso fin da subito chiaro che non basta una persona e un Ministero per dire di aver aiutato il turismo. Il Ministero deve essere sostenuto, finanziato, deve avere strategie solide, uno staff capace e una credibilità.

«Il ministero del Turismo che chiediamo – ha proseguito Bocca - è un Ministero che abbia come primo obiettivo la valorizzazione delle imprese e dei lavoratori che operano nel settore e promuova l’incremento dei flussi turistici quale primo motore economico e sociale dello sviluppo del Paese, capace di generare reddito, occupazione e inclusione sociale».

Bernabò Bocca e Massimo Garavaglia Al Turismo serve un Ministero vero Gli hotel: Competenze ampie
Bernabò Bocca e Massimo Garavaglia


Competenze ampie
Secondo il presidente degli albergatori, il ministero del Turismo non deve occuparsi solo di politiche turistiche, ma deve sforzarsi di richiamare l’attenzione sull’impatto che tutte le politiche (ambientali, scolastiche, fiscali, sanitarie, del lavoro, dei trasporti, etc.) producono sull’economia del turismo.

Bocca ha inoltre chiesto che l’attivazione di un Ministero con competenze specifiche in materia di turismo sia seguita da un’analoga revisione dell’architettura del piano nazionale di ripresa e resilienza, distinguendo, anche all’interno del cosiddetto “Recovery Plan”, le iniziative che riguardano il turismo da quelle che riguardano la cultura.

Nel corso del suo intervento, il presidente degli albergatori si è soffermato anche sulla transizione da un Ministero all’altro, raccomandando che i tempi tecnici necessari per l’assestamento del nuovo assetto non rallentino le attività in corso, a partire dall’istituzione della banca e del codice identificativo delle strutture ricettive, per contrastare l’abusivismo dilagante, e dal bando per il riconoscimento del credito d’imposta per la riqualificazione delle imprese ricettive e degli stabilimenti termali, sul quale sembra sia consolidato il concerto dei ministeri interessati.

Interventi urgenti per salvare le imprese
Bocca ha concluso il suo intervento con un richiamo alla petizione approvata dall’assemblea straordinaria di Federalberghi che, in vista dell’approvazione del decreto sostegno, ha indicato gli interventi urgenti da adottare per salvare le imprese e i lavoratori del turismo, con misure sulla liquidità, sul sostengo al reddito, sui ristori, sulla riduzione delle imposte e sulla riqualificazione dell’offerta.

«Tale documento – ha affermato in chiusura il presidente degli albergatori - rappresenta la situazione di grave difficoltà in cui si dibattono le imprese ed i lavoratori del settore e chiede l’adozione di interventi urgenti per consentirne la sopravvivenza. Non entriamo nei dettagli delle misure richieste, ma non possiamo far a meno di insistere per ottenere la massima attenzione al grido di dolore lanciato dalle imprese e dai lavoratori del settore».

Garavaglia: Agevolazioni per riqualificare le strutture
Intanto lo stesso Ministro Garavaglia ha annunciato: «Sul piatto ci sono 600 milioni di euro di rimborsi: l'obiettivo è erogarli in tempi rapidi». Ieri pomeriggio ha poi parlato a lungo del settore che vale il 13% del pil italiano e versa in grave difficoltà a causa della pandemia durante l'audizione sul Recovery Fund davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue al Senato. Il ministero del turismo, sottolinea, è già pienamente operativo e l'ultimo tassello per la definizione completa è già in agenda nel prossimo Cdm. Durante l'audizione ha spiegato: «Nell'ottica del miglioramento degli standard qualitativi dell'offerta turistica bisogna ripensare e ampliare strumenti esistenti, come il tax credit, il bonus facciate e anche il 110%. Quindi pensare al 110% anche per strutture ricettive ma non solo per l'efficientamento energetico (ci sono realtà che non hanno questa necessità) ma faccio un esempio: tutti gli anni si rinvia l'anti incendio, forse è l'occasione per smettere di rinviare. Per quanto riguarda il bonus facciate ci si può non limitare al centro storico e non limitarsi alla sola facciata».

E ancora: «Sulla rivoluzione digitale del turismo abbiamo una grande opportunità che riteniamo necessario cogliere finalmente. Quasi la metà dell'e-commerce è relativo al turismo e questo ci fa capire quanto possiamo migliorare digitalizzando tutta la filiera. Il portale Italia.it può diventare il soggetto aggregatore di tutto quello che esiste».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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