Sulla valorizzazione del turismo italiano se ne sono dette molte, ma se ne sono fatte poche. Il Paese più bello del mondo con uno dei sistemi di ricettività, pubblicità, proposta più vetusti e meno di appeal. Tra i tanti paroloni utilizzati in questi anni c’è “trasversale” per dire che il turismo tocca diversi settori; ma questa caratteristica, secondo alcuni, si è ritorta contro diventando una scusa per non dare a nessuno la responsabilità di agire.
Un turismo sempre più trasversaleLa posizione di Federalberghi«Molto spesso - ha detto il presidente di Federalberghi,
Bernabò Bocca, nel suo intervento alla Camera in occasione dell’audizione in Commissione I riguardo il Ddl sul riordino delle attribuzioni dei
Ministeri - si parla del carattere trasversale del turismo, ma quasi mai se ne traggono le conseguenze. La
trasversalità è stata per lungo tempo utilizzata come
alibi per eludere le richieste di istituire un Ministero ad hoc. Noi auspichiamo un cambio di
prospettiva, in cui la trasversalità del turismo costituisca la premessa per la definizione del perimetro d’azione del nuovo Ministero».
Il nuovo Ministero ora c’è perché
Mario Draghi lo ha istituito
piazzando al vertice Massimo Garavaglia. Ma è apparso fin da subito chiaro che non basta una persona e un Ministero per dire di aver aiutato il turismo. Il Ministero deve essere sostenuto, finanziato, deve avere strategie solide, uno
staff capace e una credibilità.
«Il ministero del Turismo che chiediamo – ha proseguito Bocca - è un Ministero che abbia come primo obiettivo la valorizzazione delle imprese e dei
lavoratori che operano nel settore e promuova l’incremento dei flussi turistici quale primo motore economico e sociale dello sviluppo del
Paese, capace di generare reddito,
occupazione e inclusione sociale».
Bernabò Bocca e Massimo GaravagliaCompetenze ampieSecondo il presidente degli albergatori, il
ministero del Turismo non deve occuparsi solo di politiche turistiche, ma deve sforzarsi di richiamare l’attenzione sull’
impatto che tutte le politiche (ambientali, scolastiche, fiscali, sanitarie, del lavoro, dei trasporti, etc.) producono sull’
economia del turismo.
Bocca ha inoltre chiesto che l’attivazione di un Ministero con competenze specifiche in materia di turismo sia seguita da un’analoga revisione dell’
architettura del piano nazionale di ripresa e resilienza, distinguendo, anche all’interno del cosiddetto “Recovery Plan”, le iniziative che riguardano il turismo da quelle che riguardano la
cultura.
Nel corso del suo intervento, il presidente degli albergatori si è soffermato anche sulla transizione da un Ministero all’altro, raccomandando che i tempi tecnici necessari per l’
assestamento del nuovo assetto non rallentino le attività in corso, a partire dall’istituzione della banca e del codice identificativo delle
strutture ricettive, per contrastare l’abusivismo dilagante, e dal bando per il riconoscimento del credito d’imposta per la riqualificazione delle
imprese ricettive e degli stabilimenti termali, sul quale sembra sia consolidato il concerto dei
ministeri interessati.
Interventi urgenti per salvare le impreseBocca ha concluso il suo intervento con un richiamo alla petizione approvata dall’assemblea straordinaria di
Federalberghi che, in vista dell’approvazione del decreto sostegno, ha indicato gli interventi urgenti da adottare per salvare le imprese e i lavoratori del turismo, con misure sulla liquidità, sul sostengo al reddito, sui ristori, sulla riduzione delle imposte e sulla riqualificazione dell’
offerta.
«Tale
documento – ha affermato in chiusura il presidente degli albergatori - rappresenta la situazione di grave difficoltà in cui si dibattono le imprese ed i lavoratori del settore e chiede l’
adozione di interventi urgenti per consentirne la sopravvivenza. Non entriamo nei dettagli delle misure richieste, ma non possiamo far a meno di insistere per ottenere la massima
attenzione al grido di dolore lanciato dalle imprese e dai lavoratori del settore».
Garavaglia: Agevolazioni per riqualificare le struttureIntanto lo stesso Ministro Garavaglia ha annunciato: «Sul piatto ci sono 600 milioni di euro di rimborsi: l'obiettivo è erogarli in tempi rapidi». Ieri pomeriggio ha poi parlato a lungo del settore che vale il 13% del pil italiano e versa in grave difficoltà a causa della pandemia durante l'audizione sul Recovery Fund davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue al Senato. Il ministero del turismo, sottolinea, è già pienamente operativo e l'ultimo tassello per la definizione completa è già in agenda nel prossimo Cdm. Durante l'audizione
ha spiegato: «Nell'ottica del miglioramento degli standard qualitativi dell'offerta turistica bisogna ripensare e ampliare strumenti esistenti, come il
tax credit, il
bonus facciate e anche il 110%. Quindi pensare al 110% anche per strutture ricettive ma non solo per l'
efficientamento energetico (ci sono realtà che non hanno questa necessità) ma faccio un esempio: tutti gli anni si rinvia l'anti incendio, forse è l'occasione per smettere di rinviare. Per quanto riguarda il bonus facciate ci si può non limitare al centro storico e non limitarsi alla sola
facciata».
E ancora: «Sulla
rivoluzione digitale del turismo abbiamo una grande opportunità che riteniamo necessario cogliere finalmente. Quasi la metà dell'
e-commerce è relativo al turismo e questo ci fa capire quanto possiamo migliorare digitalizzando tutta la filiera. Il portale Italia.it può diventare il soggetto aggregatore di tutto quello che esiste».