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Le misure "cerotto" non servono. L'agroalimentare ha bisogno di riforme strutturali

Agrocepi e Apci chiedono che lungo tutta la filiera il Governo applichi riforme che servano per rilanciare davvero il settore e non sostenerlo (male) solo come emergenza. Undici proposte concrete

 
12 marzo 2021 | 11:38

Le misure "cerotto" non servono. L'agroalimentare ha bisogno di riforme strutturali

Agrocepi e Apci chiedono che lungo tutta la filiera il Governo applichi riforme che servano per rilanciare davvero il settore e non sostenerlo (male) solo come emergenza. Undici proposte concrete

12 marzo 2021 | 11:38
 

Il mondo dell’agroalimentare insiste: basta con le soluzioni “cerotto” che non riescono a sostenere il settore, si pensi a qualcosa di strutturale per far ripartire le aziende. L’ultimo appello in ordine di tempo arriva da Agrocepi e Apci che invitano le istituzioni ad affrontare con serietà e concretezza la pesantissima situazione in cui versa l’intero comparto agroalimentare e della ristorazione, da oltre un anno messo a dura prova dall’emergenza pandemica.

Tavoli vuoti in cerca di clienti - Le misure cerotto non servono Riforme per l'agroalimentare

Tavoli vuoti in cerca di aiuto

Cosa rappresentano le due associazioni
Agrocepi è la Federazione italiana agroalimentare che promuove, rappresenta, assiste, tutela, stimola e coordina gli associati, per favorirne il consolidamento e lo sviluppo in moderne ed efficienti imprese e filiere. Apci invece è l’acronimo di Associazione professionale cuochi italiani.

Le due associazioni di categoria chiedono dunque insieme un piano che possa aiutare a costruire la nuova normalità alla quale tutti dovremo adeguarci. Sintetizzano le richieste dei rispettivi associati in alcuni punti fondamentali, sui quali chiedono un intervento immediato delle istituzioni.

Indennizzi, bonus e semplificazione
In prima battuta indennizzi più solidi per l’intero comparto con meccanismi di liquidità alle imprese che siano meno rigidi, rispetto a quanto proposto nel Decreto Liquidità del 2020. Poi un proseguimento del Bonus Ristorazione istituito dal precedente Governo tramite il Mise e il Mipaaf (bonus che ancora in tanti stanno attendendo). Le due associazioni chiedono anche un riadattamento delle politiche finanziarie del 2020/2023 con prolungamento dei piani di ammortamenti da 2+6 a 3 + 12 oltre ad una riorganizzazione strategica a lungo termine del comparto Horeca, attraverso la creazione di linee guida condivise, che permettano ai ristoranti (e alle attività assimilabili) di diventare vere e proprie imprese “ agili e fluide”.

Codici Ateco e riforme strutturali
Tema caldo, la richiesta di rimodulazione dei codici Ateco e per la realizzazione di una Legge Quadro della ristorazione, con l’istituzione di un comitato interministeriale tra Mise, Mipaaf, Mibact e Mae che valorizzi e coordini il settore Horeca e Agroalimentare, con l’obiettivo in futuro di creare un apposito Ministero dell’agroalimentare, dell’enogastronomia e dell’Horeca. Infine misure strutturali che consentano una migliore cooperazione tra la filiera agroalimentare, della distribuzione e della ristorazione.

Peso fiscale da ridurre e formazione
E ancora: riduzione del peso fiscale, previdenziale e contributivo per le imprese del settore agroalimentare, horeca e distribuzione alimentare, che si aggregano in rete o in altre forme. Facilitazione e agevolazione fiscale per la ristorazione al fine di proporre prodotti del territorio all’interno dei propri locali, valorizzando la produzione agricola e alimentare Made in Italy. Rimodulazione di tasse e imposte (dirette e indirette) su policy impiegate dalle aziende ristorative (e assimilabili) che impiegano prodotti o fonti energetiche a basso impatto ambientale. Politiche che facilitino la promozione all’estero del Made in Italy attraverso attività con le Ambasciate. Investire sui giovani, agevolando l’istituzione di relazioni con i Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e ricerca per la riscrittura dei nuovi profili e delle competenze necessarie per le figure professionali del settore.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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