Il food delivery Made in Italy cresce: Alfonsino chiude il 2020 con un fatturato in crescita del +130% e allarga la squadra con nuove assunzioni. La piattaforma, nata nel 2016 con l'idea di portare la consegna a domicilio nelle piccole città, ha sfruttato a pieno l'accelerazione digitale imposta dal lockdown e attirato i clienti sulla propria app (o su Facebook Messenger). Presente il oltre 300 comuni e 8 regioni, Alfonsino può già contare su una rete di oltre 950 ristoranti partner.
I rider di Alfonsino
Le performance di AlfonsinoA quantificare
il successo di Alfonsino sono i numeri: quasi nove milioni di euro di
piatti consegnati nel 2020 attraverso oltre 300mila consegne effettuate. Un dato che è pari al 265% di quello fatto registrare nel 2019. A premiare Alfonsino, oltre al massiccio ricorso alla consegna a casa di pasti pronti in sostituzione di un'uscita al ristorante, è stata l'
italianità della piattaforma. Differentemente dalle piattaforme attive sul mercato italiano, Alfonsino è 100%
Made in Italy. Non solo, ma grazie a una politica del
lavoro inclusiva, Alfonsino è riuscito ad attestarsi come una scelta di consumo sostenibile ed etica.
La crescita esponenziale di Alfonsino, infatti, non è misurabile solo in termini di fatturato. Nell’anno appena concluso infatti,
il delivery italiano ha allargato ulteriormente la sua rete grazie al lavoro di 800
rider assunti che hanno risposto alle esigenze di 250mila
utenti attivi sulla piattaforma. Alfonsino, inoltre, è stato protagonista di una campagna di
equity crowdfunding sulla piattaforma
200Crowd che ha raccolto 436mila euro con un overfunding del 125% sull'obiettivo prefissato. In questo modo, il food delivery italiano ha creato un
legame umano, quasi affettivo, tra chi consegna e chi ordina e riceve il cibo a domicilio. Prossimo obiettivo: raccogliere 1.500 ristoranti nei prossimi 10 mesi e assumere 3.000 rider entro il 2022.
Il board societario di Alfonsino
Una scelta di responsabilità«Alla base della crescita sana di Alfonsino vi è la nostra
mission - spiega
Domenico Pascarella, cmo e co-founder di Alfonsino - ossia, in primis, quella di umanizzare il rapporto tra
cliente e rider, offrendo un servizio più affidabile in molteplici modi, più vicino alle esigenze delle
comunità locali e agli abitanti delle
piccole città. Altro aspetto per noi molto importante è la sostenibilità sia nelle modalità di ingaggio dei rider, che vengono assunti direttamente dall’azienda sia nel coinvolgimento dei ristoratori all’interno di una piattaforma innovativa ed allo stesso semplice ed intuitiva».