Dopo aver incassato il sostegno di quello che in quel momento era il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli la Fipe ha dovuto ripartire da zero visto il ribaltone al Governo incontrando il suo successore, Giancarlo Giorgetti. È cambiato l’interlocutore, ma non il sentimento di positività e fiducia con i quali la delegazione della Federazione italiana pubblici esercizi è uscita dall’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di martedì.
Sul tavolo, naturalmente, richieste di maggiori sostegni a bar e ristoranti da parte del Governo e una disponibilità a concedere deroghe sulle riaperture dei locali, anche la sera in zona gialla e a pranzo in arancione.
I ristoranti sperano nell'apertura serale
Stoppani (Fipe): Incontro positivoGiorgetti, come Patuanelli, su questo ultimo punto ha abbozzato un primo parere favorevole anche perché le richieste di Fipe - come di consueto - sono state avvalorate e rafforzate dalle considerazioni espresse nei giorni scorsi dal
Cts e dal fatto che nessuno studio scientifico ha mai dimostrato la
pericolosità di bar e ristoranti ai fini di una maggiore diffusione del contagio. La disponibilità a riaprire c'è considerando, va da sè, tutte le misure precauzionali in vigore dal primo giorno in cui i ristoranti hanno potuto riaprire dopo il primissimo lockdown; inoltre la riapertura sarà consentita solo nelle zone dove la situazione sanitaria rassicura e in quei locali che potranno garantire il necessario distanziamento. Taciuto, ma comunque valido e “pesante” ai fini della trattativa, l’accordo politico trasversale tra
Salvini, Patuanelli e Bonaccini su maggiori aperture dei
locali emerso poche ore prima dell’incontro Fipe-Giorgetti.
Tre criticità individuate dal Ministro«Si è trattato di un incontro positivo - ha detto il presidente di Fipe,
Lino Stoppani - che serviva per dare seguito a quello avuto con Patuanelli e anche per segnare un cambio di passo importante considerato l’alto profilo del nuovo
Premier e la campagna vaccinale in evoluzione. In particolare ci hanno soddisfatto tre criticità individuate dal Ministro: da una parte ha voluto ribadire l’importanza di dare
dignità ad ogni lavoratore, dipendente o autonomo e senza prospettive questa la si lede; dall’altra ha accolto la nostra idea di intervenire sul
Ristori 5 per distribuire in modo selettivo e progressivo gli aiuti, ovvero destinandoli alle imprese davvero in difficoltà e in misura pari alle dimensioni del singolo bisogno perchè un conto è denunciare una perdita di fatturato del 20% e un altro è di denunciarne una dell'80%. Inoltre si è parlato dell’integrazione, all’interno del Pnrr (Piano nazionale di ripartenza e resilienza), di un progetto dedicato al rilancio dei pubblici esercizi, attore fondamentale per le filiere turistica e agroalimentare; infine ha citato il valore sociale dei pubblici esercizi in un tempo in cui si parla tanto di
transizione ecologica e digitale rischiando di dimenticarsi dell’impatto che le nostre attività hanno sul tessuto sociale italiano».
Lino Stoppani
In chiusura di incontro, Stoppani ha anche voluto raccomandare al Ministro «tempi stretti su ogni decisione».
Un'urgenza più che mai necessaria sia perchè i buchi di
bilancio sono sempre più profondi, sia perchè la sensazione è che si possa battere sul ferro dell'
avvicendamento governativo finchè è caldo e sembra dare buone prospettive.
Dal Ristori 5, 32 miliardi di euroPer quanto riguarda il Ristori 5 va ricordato che il Governo aveva stanziato
32 miliardi di euro (+5,3 derivanti dal Ristori 4), garantendo priorità alle categorie più colpite dalla crisi e quindi
turismo (con parentesi dedicata allo sci), bar e ristoranti. Alle partite Iva si era deciso di riservare circa 10 miliardi di euro. La bozza del nuovo decreto Ristori prevedeva anche altri 5 miliardi per la Cig in deroga anche se il ministro del Lavoro dell’epoca,
Nunzia Catalfo già aveva chiesti più fondi anche per l'anno bianco per gli autonomi. Ora, dopo un mese abbondante di silenzio, tocca al Governo Draghi mettere mano al Decreto ed emanarlo. Darà ossigeno alle casse di ristorazione e turismo?