Abruzzo, Liguria, Toscana e la provincia di Trento saranno arancioni da domenica. Ma fino all'ultimo è stato in dubbio perchè fino a dopo le 19,30 non c’è ancora la firma del Ministro Roberto Speranza che ne validasseil passaggio con relativo decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale. Un passaggio di non poco conto perché senza quella stampa la norma non poteva entrare in vigore e gli imprenditori non sapevano cosa fare per il pranzo di San valentino.
Una cosa inammissibile per la Fipe-Federazione Italiana pubblici esercizi, che sottolinea come ancora una volta i ristoratori siano i più discriminati e bistrattati. In uno dei weekend più favorevoli dell’anno, quello di San Valentino, è stata questa l'ultima beffa del governo Conte-Speranza. Peccato che sia anche uno scivolone che si poteva evitare per il nuovo governo Draghi che fra i punti negativi ha proprio la conferma del ministro Speranza, inviso alla gran parte dei pubblici esercizi.
Così il lapidario comennto della Fipe che parla di offesa: «Con pochissime ore di preavviso, bar e ristoranti di Toscana, Liguria, Abruzzo e provincia autonoma di Trento apprendono del provvedimento che blocca le loro attività. Turni di lavoro già organizzati per migliaia di lavoratori e decine di migliaia di clienti prenotati appesi a decisioni ufficializzate a poche ore dalla scadenza, a testimonianza dell’assoluta mancanza di attenzione e rispetto verso chi, con fatica, cerca di resistere ad una crisi senza precedenti. A questo si devono aggiungere decine di milioni di euro di prodotti alimentari già acquistati che finiranno nella spazzatura.Inaccettabile ufficializzare i provvedimenti con una manciata di ore di preavviso, come peraltro segnalato anche dai governatori delle regioni interessate, tra cui Toti, che ha fatto un’istanza al ministro Speranza per far partire l’ordinanza da lunedì 15.».
I ristoratori ancora i più bistrattati
La protesta in LiguriaLa Liguria, con un Rt poco al di sopra dell’1, torna così in zona arancione dalla mezzanotte di oggi per altre 2 settimane. Ad incidere sui dati, la situazione contagi nell’imperiese, che si era aggravata nei giorni scorsi.
La decisione, comunicata ieri al presidente della Regione Giovanni Toti, era stata una doccia gelata per una categoria, quella in particolare dei ristoratori, che avevano cominciato a respirare un pochino in questi 14 giorni di zona gialla, grazie alle aperture a pranzo, e che adesso saranno costretti nuovamente a chiudere.
A peggiorare la situazione, il fatto che la nuova chiusura impedirà gli incassi tradizionalmente legati alla giornata di San Valentino e, soprattutto, causerà a molti la perdita di quanto acquistato o preparato per far trascorrere in sicurezza un pranzo agli innamorati. ra ristoratori, caffetterie e bar della Liguria stanno cercando in tutta fretta di convertire, dove possibile, in asporto le numerose prenotazioni raccolte per la giornata di domani, ma la rabbia e la frustrazione crescono.
La dimostrazione è il ritorno in piazza del gruppo spontaneo #ristoratoriunitiliguria: per la quarta settimana di fila, lunedì 15 febbraio dalle 15 saranno davanti alla Prefettura di Genova per consegnare le chiavi dei locali al Governo. La manifestazione dovrebbe poi spostarsi davanti alla sede della Regione dove simbolicamente verranno lasciate anche le licenze.
Al via la protesta in Liguria
Ad appellarsi al neonato esecutivo Draghi, anche lo stesso governatore Toti, che aveva suggerito al presidente del consiglio di convocare un consiglio dei ministri lampo per posticipare di almeno 24 ore l’ingresso in zona arancione e consentire ai ristoratori di non mandare in fumo una giornata di lavoro tanto importante quale quella di domani.
In Trentino zona arancione scatta da lunedìE proprio per salvare il weekend di San Valentino, in Trentino le restrizioni per la zona arancione scatteranno a partire da lunedì 15. Ad annunciarlo è stato il governatore
Maurizio Fugatti che, nel definire `beffa´ la nuova classificazione anche perché non potrà iniziare la stagione sciistica, ha precisato, «abbiamo deciso che in Trentino la zona arancione varrà da lunedì per rispetto di chi lavora, ad esempio i ristoratori, e si è organizzato per domenica, giorno di San Valentino». Il presidente trentino ha annunciato che non farà ordinanze contrarie alla classificazione nazionale perché «dobbiamo essere responsabili e non perdere la calma».