L'Italia si avvicina alle Festività, natalizie e di fine anno, con i soliti dubbi e le consuete contraddizioni, oltre ad una confusione di colori e di ordinanze poco rassicuranti. Da un lato i contagi sempre in crescita (oltre 28mila nella giornata di venerdì), dall'altra la campagna vaccinale con le quantità di terze dosi in crescita - anche tra i bambini - ma evidentemente non ancora abbastanza da appiattire la curva. In mezzo, la previsione di inevitabili assembramenti tra acquisti dei regali, pranzi, cene e cenoni soprattutto in famiglia. Perchè al ristorante, si sa, il rischio si abbassa notevolmente dati i rigidi protocolli da rispettare. Ma il Governo sembra volere rafforzare ulteriormente la sicurezza imponendo l'obbligo del tampone per chi parteciperà ad eventi o feste, in piazza come a teatro o al cinema, durante le feste.
Dunque, che cosa aspettarsi per il dopo Feste? La tendenza è al peggioramento, l'allerta è altissima, i moniti di esperti e politici fioccano anche se non proprio tutti riescono ad essere univoci. Il prof. Bassetti, giusto ieri, ha sottolineato quanto il cambio di colore di una regione - nel caso specifico si riferiva alla Liguria - sia spesso inutile; soprattutto, come nel caso della Riviera e di altre sei regioni si passa da "bianco" a "giallo" che significa "solo" mascherina obbligatoria all'aperto (misura poco incisiva anche presa da sola).
Si va verso un altro Capodanno in formato ridotto
Discoteche aperte, ma saltano i veglioni di Capodanno
Diventa più logico invece pensare alle feste e, in particolare, agli eventi in calendario per Capodanno. Anche in questo caso, stride il dubbio che si possano fare o meno: perchè le discoteche sono aperte (e ben venga dopo due anni di prese in giro nei loro confronti), i teatri pure, i cinema anche, gli stadi guai a toccarli e un evento all'aperto come quelli di Capodanno non si possono fare? La questione, forse è prettamente "politica" da intendersi come scelta di indirizzo. Le amministrazioni comunali intendono dare un buon esempio che vada verso il minor rischio possibile, annullando di quà e di là gli eventi. Di sanitario c'è poco, di umore tanto. Lo ha confermato ieri anche Paolo Capurro, presidente dell'associazione nazionale banqueting e catering parlando del timore che le aziende hanno di organizzare le cene aziendali per scambiarsi gli auguri di Natale: «Rispettiamo i protocolli e andiamo anche oltre, il rischio sarebbe vicino allo zero, eppure gli imprenditori hanno paura, non vogliono assumersi nessuna responsabilità e disdicono. Sono scelte che sfuggono spesso alla logica delle cose.
A Bergamo sì alla festa di Capodanno
Dunque, giorno dopo giorno le ordinanze che comunicano l'annullamento dei festoni di Capodanno, firmate dai Comuni e delle Regioni si sommano. Prima di vedere dove non si faranno, è curioso partire da una città dove invece la festa si farà: Bergamo. Perchè spicca Bergamo? Perchè resta, nell'immaginario, la capitale della tragedia Covid. Vero, si potrebbe dire che la maggior parte della popolazione qui è ormai immunizzata. Ma sia da un punto di vista sanitario (che a tratti smentisce questa teoria), sia da uno politico (diamo il buon esempio) rappresenta un'eccezione in mezzo a tante cancellazioni. «Un Capodanno all'aperto, in un'area estesa, con accesso gratuito a numero ampio, ma limitato e con super green pass è la proposta che ci siamo sentiti di offrire a concittadini e concittadine - ha commentato l’assessore al tempo libero, Loredana Poli -. Sono previste le misure di sicurezza richieste anche per eventi al chiuso. Invito tutti a rispettare le indicazioni, e sarà una festa serena, beneaugurale per l'anno nuovo».
Tutti i Veglioni annullati
Roma
Il Campidoglio ha annullato il concerto di Capodanno al Circo Massimo. L'assessore ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato, ha ufficializzato l'addio all'evento a causa del Covid.
Bologna
Annullato il Capodanno a Bologna, in piazza Maggiore. «Una decisione che assumiamo con senso di responsabilità e che credo sarà compresa dai cittadini bolognesi», spiega il sindaco Matteo Lepore. «Dobbiamo evitare occasione di potenziali contagi o situazioni non coerenti».
Campania
Niente feste di piazza a Capodanno in Campania. Il governatore Vincenzo De Luca, ha disposto nell'ordinanza numero 27 che a decorrere dal 23 dicembre 2021 e fino all'1 gennaio 2022, «per l'intero arco della giornata è fatto divieto di consumo di cibo e bevande, alcoliche e non alcoliche, con esclusione dell'acqua, nelle aree pubbliche, compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali. Resta consentito il consumo ai tavoli all'aperto, nel rispetto del distanziamento previsto».
Liguria
«Dire no alle feste in piazza a Capodanno è sicuramente un elemento di prudenza opportuno», ha spiegato anche il presidente della Liguria, Giovanni Toti. Niente concerto di fine anno a Rapallo e a Sestri Levante.
Mantova
Anche il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, ha annunciato: «Abbiamo scelto di rinunciare al concertone, adesso la priorità è tenere sotto controllo la situazione pandemica, evitando eventi che creerebbero grandi assembramenti, e vaccinarsi tutti».
Milano
A Milano, l'opzione festeggiamenti in piazza non è mai stata presa in considerazione.
Veneto
A Treviso l’idea iniziale era quella di un “Capodanno diffuso” per le strade, ma l’indicazione ora è quella di “agire col buon senso”, spiega l’assessore trevigiano alla Cultura, Lavinia Colonna Preti. No ai festeggiamenti con fuochi d'artificio per Capodanno e assembramenti per l'Epifania a Padova e Venezia.
A Verona il Comune ha annullato il veglione di Capodanno in piazza Bra e anche la festa per gli anziani in Fiera che aveva già 200 iscrizioni. «A ottobre, con la situazione sanitaria ampiamente sotto controllo - ha spiegato il sindaco Sboarina -, abbiamo cominciato a organizzare gli eventi che avrebbero caratterizzato le feste, fra cui il Capodanno. Abbiamo aspettato fino all'ultimo, ma i numeri dei contagi degli ultimi giorni e le previsioni degli esperti scientifici ci hanno spinto a queste scelte prudenziali