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Con Omicron si rivedono i piani di fine anno, fra cene cancellate ed eventi sospesi

Secondo la Federazione italiana pubblici esercizi, catering e banqueting hanno registrato una contrazione di 300 milioni a dicembre. Ristoranti: -25% di fatturato nell'ultimo mese. Anche gli eventi pubblici a rischio

 
12 dicembre 2021 | 11:08

Con Omicron si rivedono i piani di fine anno, fra cene cancellate ed eventi sospesi

Secondo la Federazione italiana pubblici esercizi, catering e banqueting hanno registrato una contrazione di 300 milioni a dicembre. Ristoranti: -25% di fatturato nell'ultimo mese. Anche gli eventi pubblici a rischio

12 dicembre 2021 | 11:08
 

Londa lunga della quarta ondata del Covid impatta sui programmi di fine anno di consumatori ed esercizi commerciali, a partire da bar e ristoranti. «Purtroppo abbiamo avuto tante disdette. Catering e baqueting accusano una contrazione, solo nel mese di dicembre, di oltre 300 milioni di euro su mezzo miliardi di giro d’affari previsto. Anche la ristorazione tradizionale paga dazio con un 25% in meno di fatturato rispetto al Natale 2019», è stato il bilancio di Roberto Calugi, presidente di Fipe – Federazione italiana pubblici esercizi.

Fra cancellazioni, disdette e ripensamenti sul Natale e Capodanno 2021 pesano i timori per la variante Omicron Con Omicron si rivedono i piani di fine anno, fra cene cancellate ed eventi sospesi

Fra cancellazioni, disdette e ripensamenti sul Natale e Capodanno 2021 pesano i timori per la variante Omicron

 

I timori per la variante Omicron spingono le disdette: già 2,5 milioni le partenze cancellate

Insomma, la variante Omicron rende tutti più guardinghi e meno liberi di vivere pienamente la normalità conquistata con vaccini e super green pass. Sebbene le festività natalizie 2021 rappresentino un netto miglioramento rispetto a quelle del 2020, i timori per l’evolvere della pandemia rimangono il freno più importante a consumi, uscite, viaggi, cene, pranzi e simili. Un esempio? Secondo un’indagine Confturismo-Confcommecio sulle 35 milioni di partenze degli Italiani stimate tra il ponte dell’Immacolata e Capodanno, sono già 2,5 milioni le disdette.

 

Eventi pubblici fra restrizioni e annullamenti

E per chi resta a casa il rischio è quello di dover rinunciare anche ai festeggiamenti in piazza. Diversi sindaci, infatti, hanno fatto saltare gli appuntamenti pubblici per il rischio di assembramenti. Annullato il tradizionale concerto di Natale della Fanfara della Brigata Alpina Taurinese ad Aosta, il bacio collettivo in piazza San Marco a Venezia per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, i festeggiamenti in centro a Genova, mercatini di Natale sottotono a Merano, Bolzano, Trento e Rovereto, niente danze in Piazzetta a Capri; e via discorrendo da Nord a Sud della Penisola. Per i concertoni nazional-popolari, invece, sembra esserci più flessibilità: confermato quello di San Silvestro a Bari (in diretta su Canale 5) e quello a Terni (live su Rai Uno). In attesa, invece, quello al Circo Massimo di Roma che dovrebbe consentire l’accesso a soli 15mila presenti con posti a sedere assegnati e, ovviamente, l’obbligo di mascherine durante l’evento e di super green pass per l’accesso.

 

 

Il Governo monitora la situazione

D'altronde, come ha affermato a Il Fatto Quotidiano il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri «l'incognita è Omicron, non abbiamo certezze». L'unica soluzione è quella di continuare il percorso intrapreso per salvare il Natale, ossia le vaccinazioni e il rispetto dei nuovi protocolli anti-contagio in vigore dal 6 dicembre (con l'introduzione del super green pass). Non è un caso, infatti, come indicato anche in un precedente articolo su Italia a Tavola, che il Governo non stia pensando a nuove strette sebbene tenga sotto attenzione due parametri fondamentali: l'indice di trasmissibilità (Rt che nell'ultimo rilevamento si è attestato all'1,18) e i contagi (la soglia di allarme sembra essere quella dei 30mila al giorno).

 

Portafogli più leggeri per le famiglie: persi 4mila euro di spese in due anni

Oltre a tutto ciò, c’è da fare i conti anche con i portafogli delle famiglie: dall’inizio della pandemia sono stati cancellati quasi 4mila euro di spesa a famiglia. Questa la stima di Confesercenti secondo cui nel 2020 il calo medio delle spese rispetto al periodo pre-crisi è stato pari a -2.653 euro a cui si sommano i -1.298 euro del 2021. Totale: -3.951 euro. A livello territoriale l’arretramento peggiore si è registrato in Toscana con una perdita reale di oltre 9mila euro per nucleo famigliare. A seguire, Molise (-5.903 euro), Piemonte (-5.724 euro) e Basilicata (-5.491 euro). 

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