Che l'andamento fosse tragico lo si dice dal primo giorno di pandemia, ma quando sono i numeri a parlare, tutto assume una dimensione più netta e quindi, per certi versi, ancora più tragica. Stiamo parlando del settore alberghiero che nei primi 9 mesi del 2021 ha visto il proprio fatturato complessivo ridursi del 35,8% rispetto allo stesso periodo 2019.
«I dati Istat sul fatturato dei servizi delle aziende ricettive fotografano una realtà tragica, che è sotto gli occhi di tutti, anche se molti si ostinano a rivolgere lo sguardo altrove, illudendosi che l’andamento favorevole della domanda italiana durante la seconda parte dell’estate sia stato sufficiente a compensare due anni di carestia». A dirlo è il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che commenta i dati diffusi oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica sul fatturato dei servizi di alloggio nei primi nove mesi del 2021.
Piangono ancora gli hotel
Perdite per 10 miliardi di euro
Percentuali emblematiche, ma i valori assoluti sono ancora più impattanti: 10 i miliardi di euro persi rispetto al 2019. Un crollo verticale che solo con un inverno a pieno regime può placarsi ed evitare il default del settore. Fortuna che il Governo ha agito, tramite l'ultimo decreto, proprio per salvare turismo e ristorazione.
«A questo punto dell’anno - evidenzia Bocca - i conti sono pressoché definitivi: ben che vada il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con un perdita di quasi 10 miliardi di euro rispetto al 2019. Nei due anni (2021 e 2020), la perdita complessiva è di circa 24 miliardi di euro. In questo momento soffrono soprattutto le destinazioni e le strutture ricettive che si rivolgono al mercato straniero, in specie quello di lungo raggio. Lavorano a scartamento ridotto pure i meeting e i congressi, anche a causa delle limitazioni alla capienza delle sale congressuali, per le quali più di un mese fa la Conferenza delle regioni aveva individuato una soluzione, che però stenta a materializzarsi. Attendiamo le festività di fine anno con il fiato sospeso, nella speranza che l’andamento dell’epidemia e le nuove misure di contenimento non procurino ulteriori danni».
Bernabò Bocca
C'è ancora molto da fare
Governo da salvare sulla volontà di tenere aperto a Natale, ma ancora debole su ulteriori aiuti che sarebbero necessari. «Nei giorni scorsi - segnala il presidente degli albergatori - il Governo è rimasto sordo alle nostre legittime aspettative e ha rigettato gli emendamenti al decreto fiscale che propongono di lenire le sofferenze delle strutture turistico ricettive prorogando l’esonero dal pagamento dell’IMU e del credito d’imposta sugli affitti per le imprese che versano in maggiori difficoltà. C’è ancora tempo per intervenire - conclude Bocca - e ci auguriamo che entrambe le misure vengano riconsiderate, quando il decreto fiscale approderà in Aula o durante la discussione della legge di bilancio».