Per contrastare il caro energia bisogna «intervenire con urgenza sugli aumenti delle bollette». Parole del ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. E per farlo, l’esponente della Lega non esita a chiedere ulteriori sforzi al Governo impegnato nella redazione della legge di Bilancio. In gioco, la tenuta di piccole imprese e famiglie in un momento in cui l’inflazione (principalmente spinta dai rincari dei beni energetici) sta mordendo le caviglie degli italiani.
Caro bollette, finora il Governo ha stanziato 6,7 miliardi di euro per limitarlo. Ma forse non bastano
Giorgetti: «Urgente sterilizzare gli aumenti. Rischiano famiglie e imprese»
«Serve una riflessione seria sul prezzo dell'energia. È urgente e prioritario sterilizzare questi aumenti che rischiano di mettere in ginocchio famiglie e imprese già nelle prossime settimane», ha aggiunto Giorgetti. Prospettive quanto mai reali che preoccupano il ministro tanto da invitare tutto il Governo a «dirottare una parte delle risorse della manovra alla riduzione delle bollette energetiche». Nella legge di Bilancio, in verità, sono già stati stanziati due miliardi per affrontare il tema. Ma il rischio è che non possano bastare. E questo nonostante il fatto che il Governo stesso sia già intervenuto in due precedenti occasioni. La prima a inizio luglio (con un plafond di 1,2 miliardi di euro) la seconda ad ottobre (3,5 miliardi di euro).
Giancarlo Giorgetti
Sul tema è impegnato anche il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani che durante un question time alla Camera ha garantito «il massimo impegno nel monitorare i prezzi. E confermo anche l’impegno a individuare gli strumenti più idonei» per sterilizzare l’aumento di luce e gas.
L'impatto su ristoranti e bar
Su Italia a Tavola abbiamo più volte raccontato l'impatto che l'aumento dei beni energetici sta avendo sul mercato e l'economia italiana. La preoccupazione era già scattata ad agosto quando il rincaro delle bollette era aumentato tra il 22 e il 24% rispetto all’agosto 2020. Ma, come detto, la curva è destinata a impennarsi ancora di più. Facendo due calcoli - per chiarire meglio la situazione di emergenza - significa che un locale che consuma 100mila kwatt l’anno potrebbe trovarsi a dover spendere 36mila euro ogni dodici mesi, rispetto ai 28mila che paga fino ad ora. Vuol dire un appesantimento di circa 800 euro al mese per ogni mese. Questa cifra di riferimento l’abbiamo utilizzata a titolo esemplificativo, è sopra la media nazionale, ma i rincari si noteranno comunque.
Mediamente si stima infatti che i consumi in bar e ristoranti si attestano attorno ai 30mila kwatt annui; ne consegue che la spesa sarebbe di circa 12mila euro e l’aumento mensile di oltre 240 euro. Cifre significative, soprattutto in un periodo di ripartenza, dove ogni minimo incasso e ogni minima spesa hanno un peso specifico superiore perché c’è da mettere una serie di pezze a buchi di bilancio che si sono generati tra il 2020 e il 2021. E il Natale è ormai alle porte.