Il costo della vita, è il caso di dire così ormai, che si è alzato da un mese all'altro non frena la voglia degli italiani di viaggiare. L'occasione della festività di Ognissanti è ghiotta e circa 10,5 milioni di italiani non hanno intenzione di lasciarsela scappare secondo quanto rileva l’indagine previsionale effettuata dall’Istituto Acs Marketing Solutions.
Ma l'occasione è naturalmente ghiotta anche per tutto il comparto dell'accoglienza (hotel e ristoranti) visto che il giro d'affari stimato per questa ricorrenza è di oltre 3 miliardi di euro. Anche perchè il 90% di chi partirà ha scelto di rimanere in Italia.
Sarà ancora un turismo di prossimità
Il movimento, come già accaduto in primavera ed estate, sarà soprattutto di prossimità con la maggior parte dei turisti (il 70%) che resterà nella regione di residenza. Un dato che può essere positivo perchè anche le località magari meno note saranno scoperte con una boccata d'ossigeno più diffusa e meno concentrata per i soliti noti.
Gli alberghi tornano in auge
C'è poi una buona notizia per gli alberghi: se quest'estate (così come quella 2020) l'appeal delle grandi strutture era un po' decaduto perchè (erroneamente) i turisti ritenevano fossero poco sicuri, in questo ponte la scelta dell'albergo è al secondo posto, appena dietro alle case di parenti e amici. Case di proprietà e bad&breakfast sono più staccati. In particolare, questa è la scelta - in percentuali - degli italiani:
- Casa di parenti e amici: 26,4% dei vacanzieri;
- Albergo: 23,5%;
- Casa di proprietà: 18,1%;
- Bed & breakfast: 14,4%.
Alberghi che possono sorridere anche perchè la fuga non sarà certo fugace: in media si stima che i turisti resteranno fuori casa 3-4 notti con spesa media pro-capite (comprensiva di ogni voce) di 388 euro.
Extra e cibo le prime due voci di spesa
A proposito di costi, l'indagine ha scorporato proprio le spese per fotografare quali saranno le voci più pesanti. I costi di pernottamento incidono sul budget per il 22,2%; le spese di viaggio per il 19,1%, e quelle relative ai pasti per il 28,7%. Il capitolo più corposo della spesa (30,0%) riguarda le altre voci (lo shopping, i divertimenti, etc.), a conferma della capacità del turismo di “distribuire” ricchezza sul territorio, ben oltre i confini classici del settore.
Buona parte del budget si spende per il cibo
Città d'arte, meta preferita
Proprio riguarda a quanto un viaggio possa essere un beneficio per l'intero territorio c'è un altro sorriso che si accende stando a questa immagine ed è quello delle città d'arte, uscite a pezzi dalla pandemia. I turisti che resteranno in Italia hanno scelto in primis le località d’arte (27,7%), poi la montagna (22,5%) e il mare (20,5%), quindi le località termali (6,8%) e il lago (5,9%). Un bel modo per ripartire e per guardare alle festività natalizie imminenti con fiducia, anche per la montagna che necessita di farsi trovare pronta e un po' più "ricca" alla partenza della tanto agoniata stagione invernale.
Circa la metà di chi non parte non ha i soldi per permettersi la vacanza
L'unico dato che non può piacere e che si spera possa essere limato quanto prima è quello che parla di un 47,8% di intervistati che hanno dichiarato di aver rinunciato alla vacanza per mancanza di soldi. Una percentuale non indifferente che la dice lunga su quanto gli italiani abbiano pagato a caro prezzo la crisi generata dal Covid. Per il mondo dell'accoglienza sono tutti clienti in meno che non riescono a contribuire alla ripartenza del circolo virtuoso dell'economia.
Tornano i turisti nelle città
Bernabò Bocca (Federalberghi): Segnale di luce
«Se il buongiorno si vede dal mattino - spiega Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi - il fatto che oltre dieci milioni di nostri connazionali abbiano deciso di dedicarsi un periodo di vacanza, di impegnare tempo e denaro in questa impresa, questo non può che essere un segnale di luce, insomma di grande ripresa. Anche se non possiamo ancora dire di essere fuori dal tunnel. Un’impennata positiva dovuta al movimento degli italiani. Con il decreto reso ufficiale nell'ultimo consiglio dei ministri (che concede un bonus dell'80% alle strutture ricettive che intendono ristrutturare gli edifici ndr.), gli alberghi si preparano a costruire il futuro per il 2022, auspicando che il turismo straniero torni ad essere centrale».
Bernabò Bocca
Bocca pone l'accento su altri aspetti positivi dell'indagine: «Sono in lieve risalita - dice - anche le destinazioni dedicate al benessere. Il bonus terme, l’incentivo pensato per promuovere i servizi termali nell’era post-Covid, sta forse già mostrando i suoi frutti. Auspichiamo che si prosegua sulla strada del forte sostegno al settore. Perché a fronte di questi dati rassicuranti, siamo consapevoli del fatto che il terremoto provocato dalla pandemia abbia lasciato il segno e non possiamo permetterci il rischio che essa continui a penalizzare il sistema dell’ospitalità italiana».
La metodologia dell'indagine
L’indagine, che riguarda tutti i tipi di vacanza, non solo quella in albergo, è stata effettuata dall’Istituto Acs Marketing Solutions nel periodo compreso tra il 18 e il 22 ottobre 2021 intervistando con il sistema Cati (interviste telefoniche) un campione di 3000 italiani maggiorenni, rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni. Il campione è stato costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, grandi ripartizioni geografiche e ampiezza centri.