Dall'amore e dal rispetto per la terra e la natura, nasce un polmone verde di 13 ettari. Protagonista di questa eccezionale piantumazione, che verrà ufficialmente inaugurata il 21 novembre (in concomitanza con la giornata nazionale dedicata agli alberi), sono i mugnai di Agugiaro&Figna Molini che hanno dato vita al Bosco del Molino. La superficie verde, composta da 18mila alberi, sorge nel terreno adiacente allo stabilimento di Collecchio (Parma).
Il bosco che cresce e sullo sfondo lo stabilimento di Augugiaro&Figna Molini
Un progetto che fa bene all'ambiente e alle persone
«Viviamo dei frutti della terra e per questo siamo ad essa riconoscenti - spiega Alberto Figna, presidente dell’azienda molitoria - Nel Dna delle nostre famiglie è insita l’attenzione profonda verso l’ambiente, la passione e una grande volontà di far bene il nostro lavoro puntando alla compatibilità fra lo sviluppo delle attività economiche e la salvaguardia del mondo agricolo». Una passione, quella di Alberto Figna, nata già nel periodo della sua infanzia quando le giornate si dividevano fra molino, i campi di grano e la casa paterna. «Il bosco rappresenta per me un rifugio - continua Figna - È un luogo di rigenerazione: camminando in mezzo agli alberi trovo pace, benessere e giovamento; racchiude proprietà curative per la mente e ogni persona dovrebbe essere grata all’ambiente naturale che lo circonda. Ciascuno di noi dovrebbe prendere coscienza di ciò assumendo atteggiamenti più responsabili, limitando, il più possibile, l’impatto ambientale».
Il Bosco, come detto, sta sorgendo nel terreno adiacente allo stabilimento aziendale di Collecchio e nel concreto sarà in grado di assorbire tutta la Co2 emessa dagli impianti di Agugiaro & Figna Molini nello svolgimento del processo molitorio dei quattro stabilimenti (Curtarolo, Collecchio, Molini Fagioli a Magione e Rivolta D’adda a Cremona in Lombardia). L’iniziativa di riqualificazione ambientale, portata avanti e ideata da Agugiaro&Figna Molini attraverso la collaborazione con il Cinsa (Consorzio Interuniversitario Nazionale Scienze Ambientali) è una delle tappe del viaggio dell’azienda per sostenere il territorio e la sua biodiversità, impegnandosi in scelte sempre più eco-sostenibili.
Dopo 16 anni di attesa il Bosco è finalmente pronto
L’inaugurazione è prevista il 21 novembre, in occasione della giornata nazionale dedicata agli alberi. È stata dello stesso Figna l’idea di acquistare, nel 2005, il grande terreno adiacente al Molino di Collecchio: «Non ho mai avuto grandi velleità - spiega il presidente - Quando mi affacciavo a una delle finestre dello stabilimento e osservavo il terreno adiacente vuoto e spoglio, pensavo a quanto bello sarebbe stato lavorare accanto a un bosco per lanciare un monito alle future generazioni: i miei nonni mi hanno insegnato che l’azienda non è nostra, siamo semplici traghettatori che hanno il dovere morale e l’obbligo professionale di lasciare il Molino in condizioni migliori a chi, in futuro, se ne prenderà cura».
Alberto Figna nel luogo dove sorgerà il bosco
Sostenibilità concreta e a tutto tondo
Il progetto del Bosco, in realtà, rappresenta soltanto uno dei principi perseguiti dall’azienda verso i lavoratori, l’ambiente e la collettività. L’impegno di Agugiaro&Figna all’assunzione di un atteggiamento responsabile non è volto soltanto direttamente all’ambiente, ma anche alle persone. Infatti, l’azienda ha ottenuto la certificazione etica attraverso la quale s’impegna al rispetto della persona e delle pari opportunità, all’imparzialità, alla trasparenza e correttezza delle informazioni, alla tutela della riservatezza anche nell’uso dei sistemi informatici e telematici, alla garanzia di una buona e corretta governance verso i dipendenti e la collettività. «Acquistiamo energia elettrica soltanto da fonti rinnovabili certificate, ad esclusione del fotovoltaico - continua Figna - Premesso che la sostenibilità bisogna farla, invece che parlarne soltanto, noi abbiamo acquistato il terreno adiacente allo stabilimento esattamente 16 anni fa; da allora abbiamo studiato accanto a professionisti, scienziati, geologi, ingegneri e paesaggisti il futuro polmone verde di Collecchio».
Il rispetto per l’ambiente è stato applicato nei più piccoli particolari. La pacciamatura (ovvero l'operazione attuata in agricoltura e giardinaggio che si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale, al fine di impedire la crescita delle malerbe) è stata realizzata attraverso l’utilizzo di paglia. Mentre, ad esempio, per le protezioni delle piante è stato utilizzato materiale naturale, evitando così l’utilizzo della plastica. Infine, gli spazi fra le piante sono stati sviluppati, studiati e realizzati nel rispetto delle biodiversità per permettere la sua salvaguardia e favorire il suo sviluppo.
Patrimonio condiviso
Il Bosco del Molino, una volta ultimato, sarà patrimonio di tutti. Come? Per esempio, attraverso l’ideazione e costruzione di appositi spazi che saranno destinati all’utilizzo delle scuole, della ricerca didattica, destinati a divenire punti di riferimento per generare ed ospitare conoscenza, cultura e arte. Tra i progetti in fase di realizzazione anche alcuni itinerari formativi tematici nel settore agroalimentare da realizzare all’interno del Bosco, destinati agli alunni e ai dirigenti scolastici della Regione Emilia Romagna. «Spero che la realizzazione de Il Bosco del Molino possa insegnare alle persone ad ascoltare ed imparare dalla natura. Perché gli alberi insegnano a chi sa capire, a chi ha il cuore per ascoltare. Ogni bosco ha la capacità di aprire la mente di ciascuna persona: ora è tempo che ognuno di noi faccia qualcosa per la vita e la salvaguardia della natura», coclude Figna.